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6 | ragguagli di parnaso |
ch’Ella di modo svisceratamente si affeziona a que’ suoi amorevoli che conosce innamorati delle virtú, che la passione dell’amore fino ha operato che nelle cose loro Ella non ha vedute
quelle imperfezioni che esquisitamente averebbe notate nelle
altrui. Ma, quando da questa soprabbondanza di amore di V. S.
illustrissima verso me e le cose mie debba nascere il mio biasimo, mi rendo certo che quegli a’ quali queste mie fatiche
capiteranno nelle mani, di modo rimarranno maravigliati dal
vedere che in questa etá, nella quale vivono molti uomini segnalati che fino sono giunti alla vergogna di farsi idoli persone
ignorantissime, se ne truovi uno che sia giunto alla virtú di
talmente perdersi nell’amare i seguaci delle buone lettere, che
a me abbia tollerata l’arditezza di metter in compromesso la
riputazione di un suo pari per salvar la mia, che magnificheranno l’eccesso di V. S. illustrissima ed iscuseranno gli errori
miei. Accetti V. S. illustrissima con la solita sua benignitá il
picciol dono di questi miei sudori che ora le porge l’animo
mio grande; e consenta che incontro ai gravissimi debiti ch’io
ho con esso lei, possa notar questa picciola partita a credito
mio. Il che le chieggo non giá per desiderio ch’io abbia di
disobbligarmi da lei, ma per gustar la dolcezza che sentono
gli onorati servidori, quando verso i benefici padroni loro esercitano la tanto lodevole virtú della gratitudine. Prosperi Iddio
lungo tempo la persona di V, S. illustrissima, alla quale con
ogni riverenza bacio la mano. Da Venezia, li 21 di settembre
mdcxiii.
Di V. S. illustrissima e reverendissima
umilissimo e obbligatissimo servidore
Traiano Boccalini.