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col mezzo dell’altrui vergogna non doveva cercar dí acquistare a se stesso riputazione: e tanto maggiormente, che con la fondazione di novi stoici riformati chiaramente si faceva conoscer ad ognuno tant’oltre esser trascorsi i disordini della setta stoica, che anco con l’ottimo esempio della vita di un suo pari erano divenuti incorreggibili. Che però gli ricordava essere obbligo strettissimo di ogni buon stoico, allora che vedeva la sua setta mandare in dimenticanza le sue regole, col buono esempio della sua vita forzarsi di ridurla a sanitá, essendo non solo brutta ingratitudine, ma sceleratissima impietá, ne’ piú urgenti bisogni e nelle piú gravi necessitadi della sua setta, abbandonarla; perché in infinito iniquo era quel piloto che in una spaventevole fortuna di mare, vedendo la nave pericolare, abbandonava 1 compagni e, nello schifo cercando di salvar se stesso, aveva cuore di ridersi di quei che pericolavano. E che quando in Parnaso egli aprisse la porta alle sètte riformate, infallantemente ne sarebbe seguito quel processo all’infinito, che tanto da ogni saggio prencipe doveva esser fuggito: perché col tempo, di necessitá invecchiando e corrompendosi tutte le cose, era anco necessario che gli stoici riformati, slargandosi nella regola loro, col tempo si fossero divisi in altre sètte di nuovi riformati ; e perché il piantar le vigne e il fondar le sètte de* filosofi camminavano di passo pari, faceva bisogno considerare che ’1 saggio agricoltore, allora che si avvedeva che quella sua vigna, la quale poco prima era stata fruttifera, per la sola mala coltura che si era avuta di lei, era trasandata, non subito precipitava a piantarne una nuova, ma con l’assidua diligenza de’ buoni lavori si forzava ritornarla fruttifera, e che alla piantazione di nuova vigna egli mai si risolveva, eccetto allora che affatto si era chiarito anco con ogni diligente lavoro esser impossibile ritornar la vigna deteriorata alla sua antica bontá. Nel qual caso, nel tempo medesimo ch’egli piantava la vigna nuova, fino dalle ultime radici estirpava la vecchia, e il terreno di lei rendeva arabile e producevole il grano; che, altramente facendo, in tempo brieve i campi tutti del suo patrimonio scioccamente averebbe ingombrati di vigne silvestri. Disse anco Apollo che molta reflessione