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RAGGUAGLI DI PARNASO I07

calcolata ch’ebbe la strada della sua navigazione, nel luogo stesso si trovò donde si era partito, nel lungo viaggio della sua assidua servitú essendo sempre l’infelice stato pasciuto di vane speranze, di fallaci spettative, senza sostanza di bene alcuno. Ma accidente piú strano parve a que’ signori, quando videro che dal cervellaccio di un prencipe stravagante in un tempo medesimo tanto rabbiosamente soffiò ostro e tramontana, che gl’infelici cortigiani, travagliati da due venti tanto contrari, non sapevano risolversi a quale meglio tornava loro di spiegar le vele; onde in quella crudelissima fortuna molte virtuose persone miseramente si sommersero. A tanta novitá esclamò il Colombo, e disse: — Ora, signori, affatto son chiaro che la navigazion dell’oceano, nella quale non si veggono queste stravaganze, è negozio tanto sicuro, che può paragonarsi al viaggio che altri per terra fa in lettica. — Non cosi tosto ebbe il Colombo dette queste parole, che i signori della congregazione si avvidero che alcuni virtuosissimi cortegiani, che si trovavano in porto, grandissimo pericolo correvano di sommergersi. Il mare della corte, che sopra il suo consueto si era gonfio, faceva grandissima fortuna, le gomene piú grosse della piú esquisita pazienza cortigiana, ancorché molto forti, si troncavano, e ogni cosa era naufragio: e l’aere nondimeno della ciera del prencipe era tranquillo, né altro spirava che ’1 soavissimo favonio della quietezza del signore; il male si vedeva palese, il vento dello sdegno del prencipe non si sentiva, e i miseri naviganti cortigiani nello stesso porto pericolavano. Con tutto ciò in cosi rabbiosa fortuna un coraggioso cortigiano, che ardi uscir di porto, non solo, come ognuno credeva, non si sommerse, ma quella orrenda traversia, che averebbe fatto pericolar qualsivoglia altro pratichissimo soggetto, a lui servi per vento cosi favorevole, che in brieve tempo lo condusse al porto di grandissime dignitadi. Caso nel vero degno di maraviglia infinita, e che a que’ signori della congregazione fu di molto stupore, molto nuovo parendo loro che nella terrestre navigazione quelle turbulenti fortune ad alcuni pochi servissero per venti favorevoli, che negli stessi sicurissimi porti facevano pericolar molti. Ma novitá molto maggior parve