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dominio assoluto come prencipe ereditario, che come signor elettivo con limitata autoritá, avea disgustati tutti. Qual modo di governo, mentre io era privato, mi parve brutto e affatto tirannico, e però mi proposi di fuggirlo. Ma sappi che la stessa prima ora che pigliai il possesso del mio principato, di modo dalla maladetta forza della dominazione mi sentii svellere e diradicare da que’ miei buoni propositi, da quelle sante mie prime deliberazioni, che, per dirlati con parole proprissime, « vi dominaiionis convulsus, etmutatus » (0, quelle azioni del mio antecessore, che mentre io era privato stimava tanto brutte, tanto imprudenti, insolenti e tiranniche, cominciai a giudicar virtuose, e non cose per capriccio fatte a caso, ma precetti buoni, risoluzioni politiche, necessaria ragion di Stato. Di modo che, senza che io potessi pur fare leggera resistenza alla violenza della grandissima ambizione di regnare che mi entrò in capo, piú vile di un facchino cominciai a riputarmi, se nello Stato di Lesbo, dove il prencipe vive con autoritá limitatissima di governo, non mi arrogava la somma tutta del comandare: dal qual mio disordinato desiderio nacque quella mala soddisfazione del senato e del popolo di Lesbo, che hanno partorito il precipizio che vedi. Tutti disordini, Plinio mio, cagionati non giá dalla ignoranza mia, ma dal troppo sapere. Perché nel principato elettivo di Lesbo, ove i popoli vivono tra la libertá e la servitú, « nec totam libertatem, nec totani servitutem pati possunt » (2); chi Lungo tempo vuol regnarvi con quiete, non solo fa bisogno che sappia far la risoluzione di lasciar le cose tali quali le ha trovate, ma deve aver genio cosi quieto, cosi lontano da ogni passione di ambizione, che eccellentíssimamente sappia por in atto pratico il difficilissimo precetto di vivere e lasciar vivere. Di maniera tale che gli uomini affatto politici, come son io, i quali per fomite di natura hanno l’ansietá di voler posseder tutta la dominazione, e che ogni cosa vogliono misurar con la loro ragion di Stato, nel governo dei principati elettivi riescono infelicissimi. (i) Tacito, nel 4 libro degli Annali. (a) Tacito, libro 1 delle Istorie.