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ALL’ILLUSTRISSIMO E REVERENDISSIMO

MIO SIGNORE E PADRONE

SINGOLARISSIMO

IL SIGNOR CARDINALE BORGHESI.

Quel tempo che avanza alle fatiche de’ miei Commentari, che ogni giorno fabbrico sopra gli Annali e le Istorie del prencipe degli scrittori politici Cornelio Tacito, volontieri per mia ricreazione spendo nella piacevole composizione de’ Ragguagli di Parnaso; ne’ quali, scherzando sopra le passioni e i costumi degli uomini privati non meno che sopra gl’interessi e le azioni de’ prencipi grandi, nell’uno e nell’altro soggetto sensatamente mi son forzato dir daddovero. Son stato ardito presentar a V. S. illustrissima questo primo parto dell’ingegno mio debolissimo, perché essendo Ella quel mio liberalissimo mecenate, che con la viva protezione che si è degnata pigliar di me mi dá ozio di attendere a questi studi, conseguentemente ancora sue tutte vengono ad esser quelle cose che escono dalla mia penna. Conosco benissimo la molta sproporzione che è tra la grandezza di V. S. illustrissima e la bassezza del mio picciol dono; ma l’obbligo di misurar i doni con la qualitá del soggetto al quale si presentano, è solo di quelli che donano per elezione, non mio, che le presento questi frutti dello steril campo dell’ingegno mio