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loro giusto; perché di loro natura essendo i cortigiani sopramodo golosi della minestra della buona grazia del prencipe, quando veggono la scudella del compagno traboccante e tutta grassa, e la loro magra e tutta vuota, l’amor che devono portare al signor loro convertono in odio, la venerazione in dispregio, il buon servigio in strapazzo; e tanto piú rabbiosamente incrudeliscono contro i signori loro, quanto T imbandir con tanta inequalitá le minestre, piú interpretano mancanza di amore, ingratitudine e viziosissima parzialitá, che inavvertenza, e in somiglianti ingiustizie piú dirottamente piangono la scarsezza della buona grazia del signor loro, che la picciola piatanza; e il pretendere che un cortigiano, al quale il prencipe con la scimitarra delle scortesie taglia le gambe, velocemente possa correre nel suo buon servigio, cosi è pazzia grande, come senza giudicio alcuno è quegli che, per meglio incitar il cavallo al corso, gli tira la briglia. — Non cosi tosto usci questo prencipe dal fondaco, che vi entrò uno, il qual chiese che li fossero mostrati de’ ferraiuoli lunghi fino in terra, ché voleva comperarne uno; e incontanente ne furono portati molti, i quali e di colore e di qualitá di panno erano di soddisfazione al compratore: solo avevano il difetto che tutti gli riuscivano corti. Era questi di statura meno che mediocre, e che a lui anco quei ferraiuoli riuscissero corti, che agli uomini di straordinaria grandezza avrebbono toccato il collo del piede, al menante parve miracolo grande: e però accostatosi a quel forastiere, li chiese chi egli fosse e qual professione fosse la sua. Allora quegli liberamente li rispose esser siciliano; e che del suo patrimonio avendo fabbricate e poste all’ordine due galee, con esse disegnava di andar in corso, veramente con fini di far bottini e di guadagnare; ma perché conosceva somigliante mestiere sopramodo esser odioso al mondo e apportar poca riputazione a chi l’esercitava, voleva prò vedersi di un manto lungo, acciò ricoprisse il suo fine e l’interesse che lo moveva a far quell’esercizio, e vero fosse creduto il pretesto che aveva pigliato di solo voler armar contro gl’ignoranti e i nemici delle buone lettere. Udite che ebbe il menante queste