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mercatanzia piú bella che utile, si va tralasciando. Poche biade di lettere greche sono state seminate, come quelle eh’in questi tempi non hanno spaccio; il che forse accade perché il pane che si fa di cosi fatto grano, ancorché giá sia stato il vitto quotidiano di una numerosissima nazione, par nondimeno che agli stomacucci degl’ingegni deboli moderni riesca di dura digestione: quindi è che alcuni piú accappati letterati ne’ loro giardini solo ne hanno seminato quanto basta per uso di casa, e piú per non parer ignoranti che per mostrarsi dotti, e affine di conservare il seme, non per farne mercatanzia. Delle lettere ebraiche quasi affatto si è perduta la semenza, perché, non piú essendo in uso, rarissimi ne seminano; e certo con grave vergogna pubblica, che dagli uomini non sia ambita quella lingua, con la quale avendo parlato Iddio, le ha data tanta riputazione. Gli agricoltori della filosofia vi hanno fino perduto il seme, e però il mondo va abbandonando simil sorte di mercatanzia, come quella che, avendo bisogno di terreni fecondissimi d’ingegni sottili e d’infinito studio per allevarla e ridurla a maturitá, e facendo poco frutto e di quel poco trovandosi rari compratori, l’attendervi è un rimettervi il capitale. Quelli che hanno seminato benefici contro l’opinione di molti hanno avuto mèsse fecondissima; e certo che altrettanto prezioso quanto miracoloso è simil seme, poiché di molte moggia che altri ne getta sopra la terra, ancorché tutto si perda, un sol grano nondimeno che nasca, cosi abbondante raccolto rende all’agricoltore, che lo fa ricco. È ben vero che alla nobilissima agricoltura di seminar benefici solo attendono uomini magnanimi e di gran liberalitá, mercé che i stitichi avarucci, che nascono con l’ingordigia di prima voler mietere che seminare, non hanno cuore di gettare in terra quel seme, quale per la maggior parte veggono che si perde. Quelli che hanno seminato minacce e ingiurie di parole, hanno mietuto offese di fatti in grandissima copia; e i seminatori de’ cancheri hanno avuta fecondissima raccolta di maledizioni: come anco quelli che hanno seminato triboli, cosi copiosa mèsse hanno avuta di spine, che per uso loro e de’ loro descendenti insino alla sessagesima generazione fino al tetto ne hanno empiuti i loro granari,