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confusione negli animi della visita tutta cagionò la mordace difesa di Tacito, che Apollo, acciò il mondo non vedesse la vergogna che da un reo fossero state condennate le leggi, i dottori, i giudici e i tribunali, per minor male sopportò che Tacito fosse liberato. Dopo Tacito nella visita comparve Niccolò Perenotto da Granvela; e il giudice della causa fece relazione ch’egli era carcerato per aver pubblicato un volume De bono libertatis, della quale nel processo constava ch’egli cosi capitai nemico si mostrò sempre, che fu potissima cagione che Carlo quinto imperatore facesse schiave molte famose republiche di Europa. Apollo, udita qhe ebbe la relazione della causa, decretò che il Perenotto perpetuamente fosse bandito da Parnaso, come quegli che sfacciatamente aveva contravenuto all’editto delfico, nel quale ai letterati strettamente si proibiva il potere scrivere di quella materia della quale essi non facevano pubblica professione: mercé che le preziose virtudi della sobrietá, della castitá, e le altre onorate scienze morali grandemente divenivano ridicole, quando erano celebrate dai libidinosi, dai crapuloni e dagli altri uomini viziosi: quasi che virtudi tanto pregiate non avessero forza di scacciar dagli animi altrui i vizi per introdurre in essi la vera bontá del vivere onorato, e fosse vero quello che i viziosi tutto il giorno susurravano per le piazze, che le serenissime arti liberali solo si apprendessero per far di esse mercatanzia e per darle altrui ad intendere, non per fermamente crederle e praticarle. Spedita che fu la causa del Perenotto, coi ferri a’ piedi e tutto circondato di catene avanti Sua Maestá fu condotto uno sfortunato dottor di leggi, carcerato perché, se bene non solo nell’esercizio dell’avvocare molto fosse eccellente ma in tutte le piú scelte scienze universale e molto provetto, o accecato da infelice pazzia o contaminato da malignitá di animo male inclinato, di lucroso avvocato che egli era nella sua patria, di onorato e riputato letterato era divenuto vergognoso e miserabil soldato, con metamorfosi tanto infelice avendo cangiata la penna nella spada, i libri negli archibugi, il difender gli uomini con