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3M RAGGUAGLI DI PARNASO ubbidire alle regole di Tacito facciano cose anco dai piú neri demoni deir inferno avute in somma abbominazione. Non ti avvedi tu, Lipsio, quanto, da che questo tuo Tacito va per le mani delle genti, molti prencipi si siano allontanati dal modo antico di governar i popoli con 1* umanitá e con la clemenza, infiniti privati dalla schiettezza del viver virtuoso? Non — come affermano molti poco intendenti — cosi gran parte degli scritti di Tacito si è perduta per li diluvi delle genti barbare che passarono in Italia a soggiogarla: avanti tanta rovina erano mancati; non per l’ignoranza de’popoli in que’tempi torbidi tutti occupati nell’esercizio delle armi; ma perché quelle antiche genti, nelle’quali ugualmente regnò la schiettezza dell’animo e la puritá della novella religion cristiana, abbonirono quello scrittore che ora tanto è amato, che, come veggo che hai fatto tu, molti apertamente idolatrandolo l’hanno eretto per loro vitello d’oro. In ogni sua parte è Tacito indegno d’esser letto dagli uomini buoni, perché di numero piú in lui sono l’empietá che le carte, le linee, le parole, le sillabe e le lettere; ma la vita ch’egli ha scritta di Tiberio, prencipe degno del genio di un tale istorico, fa bisogno confessare che affatto sia insopportabile: la quale per singolarissimo beneficio del genere umano ne’ piú occulti luoghi di Germania per molti secoli essendo stata ascosa, con pestifera curiositá da un alemanno, al mondo tutto piú fatale del suo compatriota inventor della mortai bombarda, nel tempo medesimo fu cavata fuori, che quella nobilissima provincia cominciò ad esser appestata dalla scelerata moderna eresia: solo affine che con prodigio tanto grande nel tempo stesso che l’esecrando Lutero travagliava le cose sacre, l’empio Tacito sovvertisse le profane. Scritti compitissimamente scelerati e un tempo stati perduti perché non piacquero all’antichitá, e ora con gran vergogna dell’etá presente solo da quei medesimi politici ammirati, che essendo seguaci di tanta empietá, dal maestro delle fallacie dottamente hanno imparata la dottrina di saper fino all’ultima vecchiaia trattener gli uomini di parole, pascerli di fumo, empirli di vento e con le loro vane speranze ridurli all’ultima mendicitá: dottrina per certo infernale, che dal suo agricoltor Tacito solo