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da’ buoni. Tra tanto la serenissima reina d’Italia, appoggiata al suo Belisario, a gran passi si vedeva camminar verso il rea palazzo di Apollo; il quale udito che ebbe ch’ella saliva le scale, tutto pieno di giubilo le corse incontro: e con festa grande avendola abbracciata: — Con Vostra Serenitá — le disse di tutto cuore mi rallegro della felicissima nuova, che pur ora per lettere delle mie virtuose accademie italiane ho ricevuta, dell’accasamento che l’altezza di Carlo Emanuele duca di Savoia ha fatto delle due sue serenissime figliuole co* nobilissimi prencipi di Mantova e di Modena. Che vi pare della congiunzione di prencipi tanto segnalati, dell’unione tanto bramata, tanto desiderata da me e da voi di questi vostri dilettissimi figliuoli? Non sono, questi, contenti che compitamente ristorano i vostri passati travagli? — Cosi è — rispose allora la reina d’Italia, — e confesso a Vostra Maestá che ora affatto si sono adempiuti tutti i desidèri miei, tutte le mie consolazioni. Perché non altra cosa piú intensamente ho bramata, che i miei prencipi italiani agl’interessi gravissimi che hanno insieme, di Stato, aggiungessero la congiunzion del sangue, come pur una volta è seguito. Di modo che io son tutta giubilo per l’allegrezza, vedendo ora con queste felicissime nozze che di molti miei prencipi italiani si è formato quel fortissimo Gerione di un corpo solo, che mi assicura da que’ mali futuri, lo spavento de’ quali tanto finora mi hanno tenuta afflitta. — Appresso poi, questa potentissima reina col corteggio di tutti i prencipi letterati e della nobiltá virtuosa fu a visitare il tempio della Feconditá, la quale a cosi ben avventurati sposi promise certissima e felicissima prole. Ritornata poi ch’ella fu al suo reai palazzo, da tutti i maggiori prencipi residenti in questo Stato ella ricevette le congratulazioni; e alla presenza di cosi grandi eroi, al serenissimo Carlo Emanuele duca di Savoia, padre di cosi fortunata prole e autore di cosi gran felicitá d’Italia, diede l’onoratissimo titolo di « primo guerriere italiano »: al quale per una onoratissima ambasceria mandò subito le solite insegne della lancia e dello stocco dorato. Tra tanto Apollo, per manifestar ad ognuno il giubilo grande che cosi allegra nuova gli aveva arrecato, a suon di trombe fece bandire