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Germania e per le gelosie grandi che regnano tra tutti i prencipi cristiani, con infinita utilitá loro avrebbono potuto guerreggiare in Ungheria, per distendere il mio impero fino airAustria, l’acquisto della qual provincia mi spalanca la porta a soggiogar l’Italia, — con molta prudenza, nondimeno, consiglio migliore hanno stimato debellare il persiano eretico, che far guerra ai prencipi cristiani, i quali, nel fatto del credere, tanto lontani essendo dalla religion mia, non mi sono di quello spavento, che gli eretici persiani : ché troppo differente caso è tollerar in uno Stato l’infedeltá, dalla quale tanto è difficile il passaggio alla fedeltá, dal permettervi eresie, peste che tanto facilmente ammorba qualsivoglia gran regno, quanto hanno veduto e provato i germani, gl’inglesi, i fiamminghi, i francesi e altri. E sappiate che non per altra cagione dagli Stati miei io ho esterminate tutte le scienze e tutte le buone lettere, che acciò i miei sudditi vivino in quella semplicitá, della quale la mia religione ha somma necessitá: e per tal cagione con salutar consiglio severamente ho^ proibito che il mio Alcorano, scritto in arabico, non possa esser traslatato in volgar turco, alle spese di alcuni regni cristiani avendo imparato il male che ha cagionato la Bibbia tradotta in volgare: la quale essendo capitata in mano agl’ignoranti, intendo che ne’ regni ove è stato introdotto questo abuso, fino le piú vili donnicciuole piú tempo si veggono consumar nelle dispute della religione, che nel filare. Onde io, per assicurarmi dal morbo di ogni eresia che dagli uomini ambiziosi possa esser introdotta nell’imperio mio, ho comandato che a colui che propone dubbi di religione, con la scimitarra in mano, dandogli crudeli ferite, sia risposto. Mercé che l’eresie, che di presente nella religion cristiana si veggono, ad ognuno hanno aperti gli occhi, che quei che le seminano, piú sono mossi dall’ambizione di dominare la terra, che dalla caritá di voler, come vogliono far credere a’ balordi, con nuovi dogmi mandar le anime loro al cielo. Vale anche assai a preservar lo Stato mio dal contagio dell’eresie la sobrietá dei miei sudditi, tutti obbligati a bevere acqua: e questo dico, perché il fuoco dell’eresie tra’ cristiani molto ben acceso veggio dove si beve piú allegramente. Io esatta-