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abbominazione. Con tutto ciò, prima che piú oltre procedere nella causa del Bodino, piacque a’ giudici di voler in ogni modo dalla stessa Monarchia ottomana intendere come ella in questo particolare si governava: con animo, per quello che si è inteso poi, risolutissimo di condannarla alla medesima pena, quando, con permettere a’ suoi popoli la libertá della coscienza, cosi scandaloso esempio avesse dato al mondo. In molta fretta dunque fu fatta chiamar la Monarchia ottomana: alla quale dissero i giudici se‘era vero che ella nel suo Stato talmente nelle cose della religione a* suoi sudditi avesse rilasciata la briglia, che ad ognuno quello fosse lecito credere, ch’egli voleva. Gran meraviglia per cosi fatta domanda mostrò di avere la Monarchia ottomana, e con veemenza grande rispose ch’ella non cosi poco pratica era delle cose del mondo, che benissimo non conoscesse la pace degli Stati, l’universal quiete de’popoli non con altro piú sicuro mezzo potersi acquistare, che con l’unitá d’una religione: e che in tutto il suo imperio non altra religione era predicata e da suoi monsulmani creduta, che la maomettana. Udita che ebbero i giudici cosi chiara risposta, si rivoltarono verso il Bodino, e con isdegno grande gli dissero che se un maomettano, ignorante di quella vera teologia che altrui fa conoscere la grandezza di Dio e la veritá della sua santa legge, tanto chiaramente parlava dell’unitá d’una religione che in un imperio deve essere osservata, che dovea far egli, uomo allevato nelle buone lettere e nato nel cristianissimo regno di Francia? A questo rispose il Bodino che la Monarchia ottomana con la bocca la necessitá di quell’unitá di religione confessava, che realmente non usava ne’ suoi Stati: ne’ quali si vedevano cristiani cattolici, eretici, greci, iacobiti, nestoriani, ebrei e uomini d’altre molte religioni; esempio che l’avea fatto errare. — Poca cognizione mostri tu, Bodino — disse allora l’Imperio ottomano, — di aver del modo di procedere che nel particolar della religione io tengo in casa mia; poiché non per questo devi tu dire che io a* miei sudditi concedo la libertá della coscienza, perché nell’imperio mio si vegghino gli uomini di tutte le religioni che hai nominate; perché fa bisogno che sappi che, nello