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ingrato al suo esercizio, ma grandemente saggio era riputato quel pescatore che, per li grossi guadagni fatti ne’ pesci essendo divenuto molto facultoso, stracciava le reti e abbruciava la barca. Incontanente dunque il duca fece chiamare a sé i suoi piú confidenti: a’ quali comandò che raunassero tutti quei soldati che nella milizia sforzesca erano capitati male, i quali furono di numero quasi infinito; e mercordi dopo l’ora di sesta il duca armato fece la sua entrata. Né piú funesto né piú miserabile e lacrimevole spettacolo giammai hanno veduto gli occhi degli uomini, dell’ingresso infelicissimo del duca, accompagnato dalla piú disfatta, dalla piú consumata, dalla piú miserabile e disperata gente che possa vedersi nel lacrimoso inferno. Perché fu cosa che superò tutte le piú lacrimevoli miserie, e che agli uomini anco piú fieri mosse le lacrime, il vedere un numero immenso di giovani, commodi de’ beni di fortuna, che nella casa loro paterna agiatamente vivevano nelle piú esquisite delizie, morti di fame e di mera necessitá ne’ vergognosi spedali, altri ne’ fossi, molti per le strade e infiniti annegati ne’ fiumi, essendo serviti per cibo di pesci e di cani; altri poi ve n’erano dilaniati dalle ferite, altri strascinati e oppressi da’ cavalli, altri che per le strade andavano mendicando il vitto: poiché i miseri da quei prencipi per lo servigio de’ quali avevano sparso il sangue e a mille pericoli esposta la vita, non avevano ricevuta tanta rimunerazione di danari, che fosse stata sufficiente per ricondurli a quelle case loro, che con tanta infelice balordaggine avevano abbandonate. E fu cosa che mosse le lacrime ad ognuno, quando, passando un giovane nobile di venti anni, al quale da un veretton di balestra, che gli aveva trafitto un occhio, era stata tolta la vita, Guido Bonatti, astrologo famosissimo, che conobbe che, se quell’infelice era saggio di starsi alla sua patria, sicuramente campava fino all’ etá di ottanta anni, teneramente avendolo abbracciato: — O figliuolo infelicissimo — gli disse, — qual tuo crudel destino ti ha fatto precipitar nella pazzia di vender sessant’ anni di vita per un giulio? — Allora furono udite bestemmie crudelissime contro quelli che primi introdussero la guerra tra gli uomini. Il giorno dopo l’ingresso del duca, i piú accappati letterati