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RAGGUAGLI DI PARNASO alzò l’impresa dell’áncora e del delfino col motto ch’era noto ad ognuno, poiché benissimo conosceva che infiniti casi accadevano, ne’ quali nelle sue risoluzioni somma prudenza era precipitare, e alla francese prima operare e poi discorrere e deliberare: ma che con la sentenza: « festina lente », con saluberrimo precetto aveva voluto ammonire i suoi romani a lentamente festinare, cioè a far di rado festini: perché in Roma, dove viveva copia grande di bracchi, che per trovar le fiere, ancorché molto appiattate, aveano perfetto odorato, e numero infinito di levrieri nel corso velocissimi, e copia immensa di quegli animali a due gambe che per aver la natura fiera « fiunt occupantis », l’uso troppo frequente dei festini altro non era che far professione di andar a caccia a corna ed empir di esse il carniere. Dopo il senso che Vespasiano diede alla sua impresa, il quale di piena soddisfazione fu alla dieta tutta, fu proposto se il trito proverbio: « rosso mal pelo », era vero: e perché tra gli uomini tutti, i rossi di pelo, come quelli che, piú degli altri bevendo allegramente, erano in concetto di perfetti galantuomini, di persone gioviali, veritieri, piacevoli, non punto vendicativi né crudeli, ma sopramodo inclinati a darsi buon tempo, il pelo rosso pareva il migliore che potesse desiderarsi da quelli che, con una faccia la quale altrui acquistasse benivoglienza e credito di esquisita bontá, volea comparir tra le genti. Giá la dieta tutta concordemente votò la ri vocazione della sentenza, e coi comuni suffragi la dichiarò falsa, quando, nel punto stesso che si stendeva il decreto, la virtuosissima signora Vittoria Colonna, che nella dieta rappresentava l’universitá tutta delle dotte poetesse, vivamente si oppose, e dalla opinion loro rimosse i signori tutti della dieta. Perché avverti ognuno, che con carico grande di quella letteratissima raunanza rivocavano la piú vera sentenza che giammai fosse uscita di bocca a saggio filosofo alcuno: perché il proverbio: « rosso mal pelo », non, come comunemente credeva il volgo, ammoniva gli uomini a guardarsi dal pelo rosso come vizioso, ma il sesso tutto feminile, e piú particolarmente le maritate, che, come pelo traditore e pubblico spione, con ogni loro possibile industria dovessero fuggirlo; perché, essendo egli raro nella faccia degli uomini, allora che da