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per bardotto. Onde molti si sono trovati in Parnaso uomini generosi e avvezzi alla nobilissima agricoltura di seminar benefici per mietere gratitudine, che subito, dopo tanta dichiarazione, sono corsi nelle strade piú maestre: dove hanno fabbricate commodissime osterie per pigliarvi degli storioni con gli ami inescati con le sardelle. E 1* illustrissimo signor Alberto Pio, conte di Carpi, e del consiglio di Stato di Sua Maestá, per corriero a posta spedito in gran diligenza, della novitá di cosi fatta risoluzione fece avvisato il suo nipote Ottavio Acqua vi va, che si trovava nella corte di Roma. Questo singoiar prencipe, soggetto d’animo eminentissimo e degno successore de’suoi virtuosissimi antenati, come prima ebbe lette le lettere di tanto avviso, montò nelle poste, e volando corse nella strada maestra che da Roma va in Toscana, e incontanente in Viterbo apri una pubblica e reale osteria con la famosa insegna del « Leoncino azzurro »: dove alla grande alloggiava tutti i prencipi passaggeri e gli altri galantuomini ch’andavano e venivano; e il tutto con tanta felicitá dell’oste, che, due volte splendidamente avendo alloggiato l’illustrissimo cardinale Niccolò Sfondrato, quando egli poco dopo fu assunto al pontificato, ricordandosi della buona ciera che dall’oste li fu fatta in Viterbo, e considerando la nobiltá del sangue e il cumulo grande delle virtú e de’ meriti che concorrevano in un tanto prelato, lo fece chiamare a Roma: e fatto conto con esso lui di quel ch’avea mangiato alla sua osteria, con nobilissima gratitudine li pagò un’ insalata di cicoria cotta, una minestra di brodetto e un pero accommodato sotto le brage, con la splendidissima moneta della dignitá cardinalizia: alla barba di certi vilissimi pitocchi, che la commoditá che dá una casa di fare alloggi, la qual deve essere stimata ventura grande, non si vergognano di chiamar soprosso.