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ragguagli di parnaso 13


Somma grande di danaro cavano ancora quei politici da un olio che vendono, piú volte stato sperimentato esquisitissimo per corroborar lo stomaco de’ cortigiani: affine che, senza indebolir la complessione della pazienza, gli sfortunati francamente possano digerir gli amari disgusti che cosí spesso sono forzati inghiottir nelle corti.

Vendono ancora in alcune picciole ampolle di vetro — e di queste il menante che scrive le presenti cose è stato fortunato di averne una per onesto prezzo — l’odorifero sudor umano, mirabilissimo per profumar quei che con la fragranza dei muschi e dei zibetti delle onorate fatiche loro vogliono poter con la penna in mano comparir tra gli uomini letterati.

Gran spaccio si fa ancora in quel fondaco di alcuni morselletti fatti di finissima pasta reale, molto eccellenti per aguzzar l’appetito di certi ostinati stoici: affine che con somma aviditá sappiano mangiar quelle stomachezze di questo mondo, le quali, con tutto che altrui muovano nausea grande e affatto repugnino al gusto degli uomini buoni, altri nondimeno, per non tirarsi addosso l’ira dei piú potenti e cosí sconcertar le cose proprie, è forzato far ostentazione di sommamente bramarle, e con aviditá grande mangiarle con rabbia di fame.

Di piú si veggono ancora in quella bottega molto grandi vasi di confetti muschiati: ottimi per far odorar il fiato ai secretali, ai consiglieri, a quei senatori delle republiche, che sono obbligati lasciarsi infracidar i secreti in corpo.

In un magazzino poi spartato vendono pastoie da cavalli, fabbricate del ferro della maturitá; e con tutto che da alcuni poco saggi, come istrumenti da bestie, grandemente siano abbonite, gli uomini nondimeno accorti le hanno poste in cosí gran credito, che a molto caro prezzo sono comperate da quegl’ingegni precipitosi che, in sommo spavento avendo la giudiziosa maturitá del procaccio, tutte le faccende loro precipitosamente si dilettano incamminare e fornire per le poste.

Ma niuna altra mercatanzia di quel ricco fondaco ha spaccio maggiore di alcuni ventagli fabbricati non giá di penne di struzzo, di pavone o di altro piú ben colorato uccello, ma di