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RAGGUAGLIO XXXXI Dopo una esquisita esamina fatta dei soggetti che dovevano esser proveduti, si pubblica in Parnaso la lista dei governi. Dopo lungo tempo essere stata aspettata, ieri finalmente con soddisfazione universale fu pubblicata la distribuzione de’ governi di questo Stato. Non è possibil credere le diligenze e le circonspezioni esquisite che e da Sua Maestá, e da’ suoi ministri si sono avute nella scelta di essi, essendo stata esattissima e degna di un tanto negozio. Perché primieramente hanno avuto considerazione di scegliere uomini vecchi nel mestiere di governar i popoli, solo affine che i poliedri non abbiano a por la bardella a’ cozzoni; ed è stata cosa degna di molta considerazione il vedere che in un numero tanto grande di concorrenti solo abbiano eletto uomini di genio tardo, di natura fredda e nelle loro azioni perplessi, irresoluti e addormentati fino al termine di parer inetti: e per lo contrario abbiano esclusi quelli che per la vivacitá degl’ingegni loro pareva che dovessero esser preposti agli altri. E s’intende il tutto esser seguito, perché quegli uomini sagaci che sono preposti al negozio dell’esamine, fermamente credono che gl’ingegni soverchiamente vivi e arditi poco sieno atti a governar altri, avendo essi, per non precipitar ne’ fossi, somma necessitá della briglia e del capezzone: avendo la lunga sperienza fatto conoscer ad ognuno che questi tali con gl’ingegni loro troppo risoluti piú tosto inquietano i popoli, che sieno buoni strumenti per mantenerli in quella pace e buona soddisfazione che deve esser prima cura di quelli che hanno il governo delle province in mano. Ed è cosa conosciuta da ognuno che quei signori elettori tengono per massima irrefragabile che colui nel governo delle cittadi faccia riuscita migliore, che piú essendo di genio tardo e di animo posato, meglio sa accommodarsi di starvi come per una insegna di osteria. Percioché il mondo, che da sé si governa, grandemente viene inquietato