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e desideratissima gemma, perché è rarissima tra le genti. E sappiate che cosi come da potentissima virtú celeste sono creati il piropo e il diamante, e vili sono quelli che ad imitazione del divino artefice fabbricano gli uomini, cosi la gemma della liberta piú si può dire esser manifattura divina che opera umana. Ché se con quella facilitá che veggio che vi siete dati a credere, fosse possibile instituir lo stato libero dove gran tempo ha regnato la monarchia, essendo la libertá cosa tanto desiderata da tutte le genti, non si trovarebbono monarchie al mondo: mercé che i popoli, per conseguire il bene di tanta felicitá, tutti si sarebbono vendicati in libertá; e pure le monarchie essendo infinite, le republiche poche, fa bisogno che ci chiariamo che il fondar la libertá in una patria, sia negozio piú tosto impossibile che difficile, e dono che piú co’ prieghi si deve impetrar dalla maestá divina, che sperar da qualsivoglia prudenza umana. Né vi muova l’esempio di tante republiche che con tanta felicitá di que’ popoli modernamente sono state instituite in Germania: percioché gli esempi non quadrano, eccetto dove concorrono le medesime circonstanze; ché troppo grande sproporzione è tra i germani nati in un mezzo viver libero, dal quale stato facilmente si passa all’acquisto di tutta la libertá, e noi che, dal nostro prencipe avendo sempre sopportata tutta la servitú, tanto siamo lontani dal poter conseguir la perfetta libertá, che da questo non potiamo passare all’altro estremo senza esporre noi stessi e la patria nostra a manifesta rovina. Vi concedo che alcuni prencipi alle volte riescono capricciosi, insolenti, bestiali, e che l’assicurarsi da questi mali sia spezie di somma felicitá: ma dite voi con me che al mondo non si dá né piú capricciosa né piú insolente né piú bestiai signoria di quella d’una republica mal ordinata, d’uno Stato libero tumultuoso. Un popolo come è il nostro, nato, allevato, vissuto e fino alla decrepita etá sua invecchiato nella servitú, tutti quelli che hanno scritto e ragionato di cose politiche, confessano esser affatto incapace del viver libero, piú formando le republiche la buona qualitá degl’ingegni dei cittadini, proporzionati al viver nella libertá, che le leggi : percioché cosi come la novella vite tosto si secca se