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da’ genovesi meritamente cosi era stato maltrattato. Mercé che la professione di voler de’ soggetti grandi, allora che essi o i figliuoli loro vivono, scriver cose pregiudiciali alPonor loro, ancor che vere, anzi era difetto d’imprudenza e vizio di temeritá, che virtú di animo incorrotto e grandemente amator della veritá; e che sopramodo pazzo era colui che si dava a credere di poter salvar la vita dallo sdegno di quell’uomo grande, al quale con la sua penna pur leggermente egli aveva intaccata la riputazione, non che affatto tolto l’onore: e che i saggi virtuosi nello scriver le istorie molto -prudentemente si consigliavano allora che imitavano i vendemmiatori e gli altri accorti collettori de’ frutti: i quali, percioché conoscevano che cosa poco grata avrebbono fatta agli uomini, se, dalle viti tagliando l’uva immatura e dagli alberi staccando i pomi acerbi, li avessero portati al mercato, quella necessaria pazienza avevano, che si conveniva anco agli istorici, di lasciar che il tempo conducesse i fatti e le cose passate alla perfezione loro: e che lo stesso gran maestro degl’istorici saggi, Tacito, allora che negli scritti suoi faceva menzione di quei senatori grandi, che, « Tiberio regnante, poenam vel infamiam subiere », allora che « posteri manebant » Í1), saggiamente alzava la penna dalla carta, piú tosto eleggendosi di offender le leggi istori che, che pregiudicar alla riputazione di quelle famiglie, che non di altra cosa erano conosciute far capitai maggiore, che dell’onore: stimando, quell’uomo singolare, ad un istorico esser cosa di troppo evidente pericolo, « nimis ex propinquo diversa arguere » (2). Per questa cosi aperta riprensione grandemente afflitto dall’audienza si parti il Buonfadio; quando con indicibil gravitá il gran fondatore della famosa setta stoica, Zenone, si avvicinò ad Apollo; al quale fatto che ebbe riverenza, disse che, per importantissimi affari del prencipe di Gnido dovendo egli andare in una molto lontana ambascieria, prima che porsi in cammino aveva voluto licenziarsi e far riverenza a Sua Maestá. Apollo, avvedutosi che nell’audienza si ritrovava lo stesso prencipe di Gnido, con ? (1) Tacito, libro 4 degli Annali. {2) Tacito, libro 4 degli Annali.