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n6 RAGGUAGLI DI PARNASO sopra le cose necessarie al vitto umano, non difficultate loro il pascersi, ché cosi non solo dai vostri sudditi naturali, ma dalle piú straniere e barbare nazioni che abbia l’universo, sarete amati, serviti, onorati. — E questo detto, nell’audienza comparvero due fantaccini armati; i quali, presentate che ebbero a Sua Maestá le lettere credenziali, dissero eh’essi per servigio dei prencipi abbandonando la patria, le mogli, i figliuoli e le facoltá, per maneggiar senza risparmio alcuno delle vite loro anco nelle guerre piú lontane, le armi, per le leggi poi militari grandemente inumane non che fiere, dai superiori loro, anco in caso di delitti leggerissimi, crudelmente erano uccisi di pugnale, impiccati agli alberi e, posti al bersaglio, empiamente erano archibugiati; e che per l’inaudita crudeltá dei capitani moderni, le antiche pene di dormir fuori dello steccato, di aver la sua parte del vitto in orzo e le altre esecuzioni piú piacevoli non piú essendo in uso, ogni leggier delitto, anco di ommissione, vendicavano con la morte: e che colui nel campo era stimato ottimo giudice, non che piú sapeva o piú intendeva, ma che in eseguir le crudeltadi era piú risoluto; e che l’immanitá delle leggi militari tant’oltre era passata, che la circonspezione, l’equitá, la considerazione che deve avere chi giudica uomini non bestie, era riputata dappocaggine e brutta inezia. Che però l’universitá dei soldati, afflitti da tanti mali, umilissimamente supplicavano Sua Maestá a compiacersi di comandare che leggi tanto inumane fossero moderate. Niuno, ancor che di cuore sopramodo fosse fiero, si trovò in quella audienza, che per la barbarie delle leggi militari grandemente non si commovesse. Solo Apollo non mostrò atto alcuno di compunzione; ma con volto grandemente sdegnato a que’ soldati cosi rispose: — Chi vi sforza a partirvi dalla vostra casa e cambiar le leggi umanissime con le quali siete nati, con le crudelissime che si praticano alla guerra? Chi da sé precipita, non merita di esser sollevato: né dal compagno deve sperar misericordia chi tanto fieramente è crudele contn> se stesso. — Dato che fu fine a questa domanda, con giocondissimo spettacolo de’ virtuosi tutti che si trovavano nell’audienza, avanti