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Paolo Sua Maestá, e con umiltá grande li fece instanza che, e per suo contento e per dare esempio alle altre republiche di astenersi da cosi precipitosi giudici, gli piacesse di far qualche rigoroso risentimento contro i fiorentini. Al Vitelli rispose Apollo che si quietasse; poiché Alessandro suo figliuolo, nell’occasione bellissima che dopo la morte del duca Alessandro gli venne alle mani, talmente avea vendicata la morte di suo padre, che in infinito avea trapassati i termini tutti della tutela incolpata. Non cosi tosto ebbe Apollo dato soddisfazione al Vitelli, che il Carmagnuola, capitano molto celebre della república veneziana, anch’egli decollato, con Sua Maestá atrocemente si querelò del senato veneziano, che per vani sospetti ingiustamente l’avesse fatto decapitare; e appresso in mano di Apollo diede il processo e la sentenza del suo giudicio. Apollo, senza pur voler ricevere né veder il processo, al Carmagnuola comandò che si quietasse, perché dalle sentenze con maturissimo giudicio date da un senato aristocratico com’era il veneziano, per la violente presunzione ch’egli avea di altrui amministrar esattissima giustizia, non si dava né pur revisione, non che appellazione alcuna. Partito che dall’audienza fu il Carmagnuola, con meraviglia di ognuno nella sala fu veduto entrar un affricano, che con una picciola catena legato seco menava un bellissimo leone, talmente domesticato, che come un delizioso cagnolino faceva vezzi al suo signore. Questi, presentatosi avanti Apollo, a nome del grande Annibaie cartaginese li fece dono di quel leone, che fu gratissimo a Sua Maestá; la quale interrogò quell’affricano, con qual artificio egli era giunto a render cosi mansueto un animai tanto fiero, tanto rapace, tanto sospettoso e crudele. Rispose l’affricano che, con sempre di sua mano abbondantemente pascerlo, come ognuno vedeva, l’avea reso grandemente piacevole. Si rivoltò allora Apollo verso i prencipi, che per cagion di onorar quell’audienza in numero molto grande gli erano attorno; e cosi disse loro: — Dal miracolo che ora vedete di questo leone divenuto tanto mansueto, imparate, signori, a conoscere che i buoni trattamenti fino domesticano le fiere di questa qualitá: il medesimo coi vostri sudditi fate ancor voi, e con le soverchie angherie poste