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il beneficio ch’egli avea fatto al Sigonio era uno di quelli dei quali affatto altri perdeva l’obbligo della gratitudine, quando rigorosamente pretendeva di volere esigere tutto quello che dalTamico sapea di aver meritato: perché i benefici che superavano la condizione di colui che li riceveva, dagli uomini virtuosi solo si facevano per iscoprire ad ognuno la magnanimitá dell’animo liberale, e solo per grandemente rendersi obbligato un uomo; e che de’ benefici immensi fatti agli amici, assai sufficiente guiderdone era l’onorata fama di benefico e liberale, che altri si acquistava appo le genti. Dato che ebbe Apollo fine a questa causa, fu udita l’accusa che il commendatore Annibai Caro diede contro Dionigi Atanagi: nella quale si diceva che, allora che Mario Molza per lo soverchio uso de’ fichi passò all’altra vita, sotto la sua tutela gli lasciò una picciola figliuola ch’egli avea, la quale, come prima pervenne all’etá di sedici anni, con la ricca dote di quarantamila scudi per moglie aveva data all’Atanagi; nella qual risoluzione la violenza dell’affezione ch’egli portava all’Atanagi avea superata la considerazione di quellá mendica povertá di lui, che dovea ritrarlo dalla conclusione di quel parentado: e che l’Atanagi, tanto beneficato da un suo caro amico, in guiderdone di beneficio tanto singolare non si era vergognato di riconoscerlo col mendico dono di dodici camicie e di quattro sciugatoi : e che dopo tanta ingratitudine con inaudita discortesia lo stesso primo giorno delle nozze gli aveva vietato l’ingresso nella sua casa. Appresso poi con le lacrime negli occhi soggiunse il Caro che, come sua dilettissima figliuola avendosi egli allevata quella giovane, teneramente l’amava come padre; e che il vedersi privato della dolce conversazione di cosa tanto cara, era travaglio che sopra ogni altro tormento grandemente l’affliggea. Al Caro rispose Apollo che senza dubbio alcuno T Atanagi scopertamente aveva mancato al debito suo; e però in quello instante li comandò che, per fornir di fare il suo debito, al dono delle dodici camicie e de’ sciugatoi aggiungesse una dozzina di fazzoletti e otto berettini per la notte: della qual dimostrazione di animo grato il Caro dovesse chiamarsi ben rimunerato dall* Atanagi. Udita che ebbe il