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loro, il dar il comando degli eserciti e il governo delle provincie agli uomini del primo e del secondo serraglio, perché questi in comparazione della milizia de* giannizzeri erano di picciol numero, non gli era di pericolo alcuno; ma che il fidar i carichi gelosi in mano di un capitano o altro ministro che fosse uscito dal corpo dei giannizzeri, per lo spaventevol séguito che soggetto tale averebbe avuto di cosi tremenda milizia, sarebbe stato consiglio imprudentissimo e pieno di manifesto pericolo: e tanto maggiormente, ché i bassa e gli spahi, per esser soggetti d’ingegno grande che malamente si accommodano a soggettarsi ad un loro uguale, per le concorrenze alle medesime dignitá tra essi perpetuamente vivevano in gare, in gelosie ed emulazioni: ove i giannizzeri, per esser gente idiota, non solo vivevano in unione maggiore, ma sommamente avrebbono ammirato, amato e fino adorato quei soggetti di straordinario valore che fossero usciti dalla classe loro: e che per tai rispetti l’esaltar alla suprema dignitá del generalato un soggetto che avesse avuto il séguito e l’affezione di milizia tanto importante, altro non sarebbe stato che commettere quel fallo gravissimo di allevarsi la serpe in seno, che tanto era disdicevole ad un prencipe saggio: e che i suoi imperadori ottomani per irrefragabile massima politica tenevano che quella milizia, in poter della quale si vedeva fondata la perpetuitá della grandezza e felicitá di un imperio, faceva bisogno che fosse capitanata da un soggetto forastiere, il quale dall’esercito piú fosse ubbidito per la riverenza che i soldati portavano al prencipe loro, che per i meriti del valore della nobiltá e del séguito che si trovasse in lui. Udita ch’ebbe Apollo la giustificazione della Monarchia ottomana, talmente ammirò la prudenza di lei, che a quel giannizzero comandò che si quietasse; e voltatosi verso alcuni virtuosi ch’egli aveva allato, disse loro eh’oramai si erano chiariti che, senza legger gli empi Bodini e gli scelerati Macchiavelli, si trovava chi era perfetto politico: poiché prencipi tanto barbari e ch’aperta professione fanno di esser capitali nimici delle buone lettere, nell’esattamente intendere il governo del mondo e nell’esquisitissimamente saper praticar la piú soprafina ragion di Stato, erano i re degli uomini.