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RAGGUAGLIO XXVII

Tutti gli Stati del mondo sono censurati in Parnaso delli suoi errori.

Non altro negozio avendo Apollo, che maggiormente gli escruci l’animo, che i prencipi dell’universo con il retto governo dello Stato loro dieno ai popoli quella soddisfazione che devono, molte centinaia d’anni sono institui in Parnaso l’uso mirabile, che ogn’anno da un’urna, dove in picciole schedule fossero scritti i nomi dei piú principali potentati dell’universo, si cavassero li prencipi . ad uno ad uno, ai quali alla presenza di tutto il sacro collegio de’ letterati il pubblico censor delle cose politiche dovesse ricordar un disordine, che avesse notato nel governo dello Stato loro, con obbligo ad essi prencipi che con relevanti ragioni incontanente dovessero difendere le cose apposte loro o in termine d’un mese correggerle: instituto per certo nobilissimo e santissimo, poiché ha operato che nel progresso di tanti secoli, che egli è stato posto in uso, i prencipi hanno corretto infiniti errori loro, oltre che, sapendo essi di dover esser chiamati a cosi rigoroso esanime, studiano di viver cosi virtuosamente, che non possa essere apposta loro cosa, che alla presenza di tanti prencipi debba farli arrossire.

Il giorno dunque determinato i potentati tutti dell’universo comparvero avanti Apollo e il conte Baldassar Castiglione, censor politico dell’anno presente, a monsignor reverendissimo Giovanni della Casa, Nuncio per la Sede Apostolica in questo Stato e che primo fu estratto dall’urna, disse parergli cosa molto scandalosa e affatto indegna della grandezza e maestá dei Papi, che in Roma si vedessero alcune famiglie potenti, alle quali servisse in luogo di ricco patrimonio il far conoscere ai prencipi stranieri poco ben affetti verso la grandezza della Sede Apostolica, che in ogni occasione con le forze della fazion loro sono atti a porre i Papi in gravi travagli;