Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/83

che ardisco dire che un sol cervello cremonese, che si fosse trovato tra i miei baroni napolitani, sarebbe stato sufficiente per impedir quel forzato donativo, che mi ha condotto a mangiar pane e cipolle; il quale, ancorché con brusche parole piú volte dagli Spagnuoli sia stato domandato in Milano, risolutamente è stato risposto loro che attendino a vivere; oltre che i confini dei Grisoni, del duca di Savoia e dei Signori veneziani fanno che i re di Spagna in Milano radono con maggior discrezione; ma quando i Papi maneggiavano le armi, anch’io per cagion loro grandemente ero rispettato. Ma ritirati, o Almansore, ché veggio venir di qua quel mio capitalissimo nemico di don Pietro di Toledo, il quale in modo alcuno non voglio che si avvegga, che io qui teco ho piante le mie disgrazie, ché certo anche per questo infelicissima può chiamarsi la condizion mia, che questo stato miserabile, il quale tu vedi che m’ha condotto al verde, son forzato chiamar il felicissimo secolo dell’oro.