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N 2 . Napoli, Bibl. Nazionale, cod. XII. E. 58.

Miscellanea di cinque scritture, legata in pergamena rigida, fra le quali la quarta (cc. 186-299) si compone di diciotto ragguagli, tutti quanti inediti, tranne l’ultimo, che si legge nella Pietra {Cent. III,i2); tra essi ben otto sono conservati da questa fonte soltanto.

N 3 . Napoli, Bibl. Nazionale, cod. XII. E. 61.

Apografo di 54 carte legate in pelle. Sull’alto della prima facciata una mano tarda ha aggiunto il titolo: «Pietra del Paragone. Discorsi di Traiano Boccalini», e in realtá la prima metá del codice (carte 1-27) par giustificare tale dicitura, accogliendo una trascrizione di diciotto ragguagli della Pietra (cioè i quattro primi e i quattordici del 14 0 al 27 0 ) disposti appunto nell’ordine delle delle stampe; ma da queste i testi sono costantemente indipendenti e forniscono, in concordanza coi codici migliori, messe abbondante di emendazioni e integrazioni. Estranee in gran parte all’intestazione suddetta sono invece le carte seguenti, nelle quali trovan luogo con cinque inediti (di cui due peculiari a questo Ms.) tre ragguagli della Cent. II (19, 51 e 96), uno della Cent. I (85) ed uno incompleto della Pietra {Cent. Ili,12).

O . Oxford, Bodleian Library, Ms. Asmhole 749.

Voluminosa miscellanea, che comprende quale sedicesima scrittura un fascicolo di 26 carte, contenente, al seguito d’una dedicatoria a Giacomo I d’Inghilterra (lett. XXI), un manipolo di dieci ragguagli boccaliniani, tutti presenti nella Pietra ad eccezione di due inediti giá conservati in A. Carattere di aggiunta palesemente opportunistica hanno nel Ms. le reiterate menzioni onorifiche dell’Inghilterra fra le maggiori potenze d’Europa.

P. Padova, Bibl. Universitaria, cod. 274.

È l’unico superstite dei due grossi volumi di carte del Boccalini, che alla sua morte furono depositati dal P. Angelo Grillo nella biblioteca del convento benedettino di S. Giorgio Maggiore in Venezia e vi rimasero fino alla soppressione delle corporazioni religioseordinata dal Beauharnais nel 1808. Trasportati poi in S. Anna di Padova a disposizione del demanio, insieme a gran copia di libri e manoscritti, subirono la sorte comune a quel disordinato e mal custodito cumulo di preziose carte e furono tosto dispersi. Del primo dei due tomi non m’è riuscito di trovar traccia: dalla giá