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nn. piú 311; 32 nn. piú 270, 16 nn. piú 92) furono le ultime stampe veneziane, sia dei Guerigli stessi, che pubblicarono ancora l’edizione del 1663, senza numerazione ordinale, e quelle del 1669 e del 1680, ciascuna delle quali è detta «ultima», sia di Michelangelo Barboni e degli Zini, apparse rispettivamente nel 1669 e nel 1675 e prive anch’esse dell’ordinale. S’era diffusa intanto, con larga tiratura, l’unica stampa straniera integrale dei Ragguagli italiani, pubblicata in Amsterdam, nel 1669, da quel medesimo Giovanni Blaeu che otto anni piú tardi doveva farsi primo editore del boccaliniano commento a Tacito. Il volume, non molto corretto, è preceduto da una dedicatoria del Blaeu stesso a Gaspare Francesco Carcagni, patrizio e dottore torinese, e da una prefazione «al polito e politico lettore» scritta da un Andrea Frisio, che, non lesinando le sue lodi all’autore, copre di gratuiti vitupèri le precedenti stampe veneziane. L’edizione olandese, che, a dette stampe riallacciandosi, si nomina «decima» (*), è importante testimonianza della larga corrente di simpatie suscitata in Fiandra dal Boccalini, in un paese cioè dove tanto volentieri si udiva ogni voce antispagnuola e dove uno strepitoso successo giá aveva accolto, come si vedrá, la Pietra del paragone politico.

Al cadere del Seicento l’opera del Lauretano subi la sorte comune a tanti altri dei piú fortunati scritti del secolo: nuovi interessi e nuovi orientamenti parvero togliere alle sue pagine ogni sapore d’attualitá ed il favore del pubblico subitamente si spense: dopo l’ultima edizione del Guerigli del 1680 e per tutto il secolo seguente non si incontrano altre ristampe, se non quella di Cent. 1,43, inserta a scopo documentario nelle Memorie del calcio fiorentino (Firenze, Stamperia di S. Altezza, 1688, pp. 41-43) e riprodotta nella ristampa livornese del 1766, e quella dei 23 ragguagli inclusi da Giovanni Mattia Kramer nelle sue Miscellanee italiane (Gottinga, Schmidt, Parte I, 1749, pp. 373-510); né diversamente si condussero i lettori dell’800, ai quali parve sufficiente la lettura dei 51 ragguagli, in parte frammentari, che Bartolomeo Gamba raccolse alle pp. 13-237 nel tomo sessantesimo terzo della sua collana di «Operette d’istruzione e di piacere» (Venezia, Tip. di Alvisopoli, 1830) ( 1 2 >.

(1) Questa indicazione trasse in curioso errore il Silingardi, facendogli affermare che i Ragguagli eran stati stampati dieci volte in Olanda.

(2) Quattro ragguagli, di cui tre incompleti, stampò Cesare Cantò Della letteratura italiana esempi e giudizi (Torino, 1858); due ne accolse Francesco Torraca nel suo Manuale della letteratura italiana (Firenze, 1889).