Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/500

ANNOTAZIONI

495

191 lt Piu esplicita in origine la chiusa: «perché i tosoni nei sudditi dei re di Spagna che li davano erano onorate collane di oro tempestate di gioie, ma negli altri erano brutte catene di ferro raccamate di servitú».

Ragguaglio LXVII. — Autografo in P 57, con rade correzioni.

Ragguaglio LXVIII. — Copia in N 2 io (nel Ms. la carta 211 va posposta alla 213), qua e lá scorretta e lacunosa; ho introdotto le seguenti emendazioni congetturali: 195 15 «apporsi» su «opporsi»; 195 17 «dire» su «Dio»; 195 18 «nel» su «il»; 19534 «prepor» su «propor»; 19744 «merita* su «meritando»; 197 18 «Pamphile» su «Pamphili»; J99 15 «essendo» su «è»; 200 4 «ritenuta» su «riverenza» ; 201 32 «induce» su «induceva» ; 201 33 «è» su «era»; 204 2 «aveva» su «avesse»; 205 2 «averebbe» su «averebbono»; 207 3 «di» su «fa bisogno che» ; 207 8 «adimeretur» su «admiretur»; 207 24 «pose» su «posò»; 207 34 «di» su «che»; «levarlo» su «levarglielo» ; 208 14 «Bruttedio» su «Brusidio» ; 208 16 «Bruttedium» su «Brutidium»; 208 17 «si rectum» su «diretum»; 208 18 «quaeque» su «queque» ; 208 20 «spretis quae» su «spretisque»; 208 21 «vel cum exitio» su «vi comescitio»; 208 30 «rigore» su «signore»; 209 26 «vostro» su «nostro»; 210 20 «prencipati» su «prencipi»; 210 25 «Al» su «II»; 210 26 «Confesso» su «confessa»; 211 }5 «il» su «al»; 2ii 26 «mal» su «lo».

193 4 L’esordio di questo ragguaglio riprende e in parte rifonde Cent. Ili, 41. Nel corso del racconto si notino alcune analogie anche con Cent. II, 74 e III, 57.

197 18 II «drizza le orecchie, Panfilo!», che nell ’Andria è detto in soliloquio da Panfilo stesso, suona qui come malizioso avvertimento di Terenzio a un nipote di Papa (al solito chiamato «Duce dei Laconici»); il personaggio riesce cosi individuato con sicurezza in quel Gian Francesco Aldobrandini, nato a Firenze nel 1545 da un ramo secondario della famiglia di Clemente Vili, che aveva sposato la propria cugina Olimpia, nipote del Papa, e si era visto nominare in breve tempo governatore di Borgo, comandante della guardia pontificia, castellano di Castel S. Angelo ed infine generale della Chiesa: dopo esser stato due volte in Ungheria alla testa di contingenti pontifici contro i Turchi nel ’95 e nel ’97, vi tornò nel 1601 e vi mori d’improvviso a Varadino il 17 settembre.