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ANNOTAZIONI

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e vagheggiavano addirittura il trono di Spagna. Come marito dell’infanta Caterina, Carlo Emanuele era cognato di Filippo III, privo sino al 1605 di eredi maschi, mentre il Savoia aveva in quegli anni giá tre figli giovinetti (forse i «tre sette» del testo), che furono mandati nel 1603 alla corte di Spagna (e il primo aveva il nome augurale di Filippo Emanuele). Sarebbe bastata allora una «picciola febbre» per toglier di mezzo il re e portare un Savoia sul trono, ma sopraggiunse invece la «figuraccia d’affronto», cioè la morte del primogenito e la nascita simultanea del futuro Filippo IV (cfr. sopra le note alle pp. 1733 e 4495).

97 6 Le galere toscane corseggiavano il Mediterraneo ai danni dei barbareschi e, senza possibilitá di serie azioni militari, non facevano che provocare aspre ritorsioni a spese degli altri Stati italiani piú esposti della Toscana alle rappresaglie. Malta si era salvata a stento da un poderoso attacco turco nell’estate del 1565.

Ragguaglio XXVIII. — Copie in A 30, B 25, N 1 30, V 32. Stampato in S 30 col titolo che conservo. 99 17 «acquietarsi» corr. di B S su «acquietar» di V; 99 19 A «conoscono poter nelle occasioni ricever qualche gran danno».

99 { Sul card. Toledo cfr. sopra la p. 68; mirando agli interessi della Chiesa ben piú che a quelli della sua patria spagnuola, egli aveva avuto parte di primo piano nelle trattative diplomatiche per la ribenedizione di Enrico IV, dettando anche un dotto ed influente parere favorevole sul tema: An Henricus Borbonius quartus iam ad Sederti Apostolicarn veniens sii recipiendus.

Ragguaglio XXIX. — Copie in P 42 e V 33; autografo in P 70, cassato con un tratto di penna e la nota marginale: «Non si deve stampare e però è stato lineato»; nell’indice autogr. della c. 184 ha il titolo: «Monti non accettati». La redazione di P 42 è sensibilmente piú ridotta; la proposta finanziaria è avanzata da «alcuni Fiorentini»; notevole la chiusa: «Disse che felice era quello Stato dove con li danari gli uomini, per farli fruttare, coltivavano la terra, attendevano alla procreazione di quelli animali che con la feconditá e fertilitá loro fanno li uomini d’oro; che non per altra cagione Vinegia aveva il pubblico ricco, se non che il denaro piú fruttava nell’esercizio del traffico, che nell’ozio delle usure, e Genova l’avea povero, perché il denaro per li bisogni delli Spagnuoli vi fruttava piú che l’istessa feconditá della