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ANNOTAZIONI

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77 22 II Fiorentino è Machiavelli, di cui qui si ricorda il duro consiglio del cap. V del Principe.

78 12 Don Pedro Àlvarez di Toledo (1484-1553), secondo duca d’Alba, fu dal 1532 ottavo viceré di Napoli, dove governò con estrema durezza, accentuando il centralismo, la pressione fiscale, l’abbassamento dei baroni, il dispregio di ogni autonomia locale.

Ragguaglio XXVI. — Copie in G 29, N l 28, O 6, V 30; un’altra copia in P 96 con rade correzioni autografe, che differisce per molte ma non sostanziali varianti del testo vulgato. Stampato in S 28, col titolo che conservo (in G N 1 e nell’indice autografo di P, c. 235: «Conte di Fuentes in Parnaso»). Mi attengo al testo di P.

Varianti: 7926-804 è peculiare a P; 8o u G N 1 O V S «restrittiva non usata nelle lettere patenti di Bartolomeo d’Alviano, di Pietro Navarra, d’Antonio de Leiva, del marchese di Pescara e degli altri capitani della sua camerata»;8o ffl GN‘ O V S «privato, o per vanitá d’animo sedizioso, o per intorbidar la quiete d’Italia, affine di scavalcar nella guerra chi comandava nella pace».

79 ! Sul Fuentes cfr. la nota a p. 7 10 ; la lode di incorruttibilitá, che il Boccalini gli tributa, non è condivisa dai contemporanei: il cardr d’Ossat (lett. 284) narra che egli in Fiandra si appropriò d’otto mesi di paga dei soldati, pari a un milione in oro; invece il Coloma nella Storia delle guerre di Fiandra (Anversa, 1625) ricorda che nel lasciare il governo rifiutò i doni delle cittá fiamminghe, eccettuata un’impugnatura di spada che raffigurava nell’oro le sue gesta. Il ragguaglio fu composto dopo la metá del 1610 (morte del Fuentes).

80 4 Una grida del Fuentes contro i bravi, del 5 dicembre 1600, ricorda il Manzoni nel cap. I dei Promessi sposi.

814 La morte di Enrico IV (14 maggio 1610), mentre fervevano i preparativi per una vasta azione militare, lasciò improvvisamente indifeso e compromesso il Duca di Savoia, che si era legato al sovrano francese col trattato di Brozolo. Da Milano il Fuentes, forte di 30.000 uomini, minacciò di voler dare una severa lezione al Savoia, ma la morte sopraggiunse (22 luglio) a frustrare il proposito (cfr. V. Siri, Memorie recondite , voi. II, p. 343 dell’ediz. di Ronco, 1677).