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ANNOTAZIONI

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mali di lei, aveano negli stendardi, negli architravi delle porte e fino nelle monete scritte e coniate quelle crudeli parole, che piú le pungono delle pugnalate: Salutem ex inimicis» ; 67 12 «egli» corr. da B N 3 su «gli» di V S.

66 6 Secondo il Gorresio {La tirannide in berlina , Roma, 1945, p. 204) il medico defenestrato sarebbe il Duca d’Alba, richiamato dal governo delle Fiandre e caduto in disgrazia nel 1573. Non si spiegherebbe in tal modo l’allusione ai quarant’anni trascorsi dal sorgere delle fortune dei Borboni, tanto pericolose per la Spagna (Antonio di Borbone sposò Giovanna d’Albret nel 1547 e con lei sali al trono di Navarra nel ’55, mentre solo nel ’72 il futuro Enrico IV raccolse la successione materna), né il cenno all’esito infelice della Lega Santa, invano finanziata da Filippo II, ed al trionfo finale dell’odiato Borbone, divenuto re di Francia: il ragguaglio è certo posteriore alla ribenedizione di Enrico, seguita nel 1595. Mi sembra perciò probabile che alluda a Cristoforo de Moura (1538-1613), portoghese di nascita, abile informatore e consigliere di Filippo II nella conquista del Portogallo, poi collaboratore intimo, decorato del marchesato di Castel Rodrigo, infine, alla morte del re, componente della giunta di governo; ma nello stesso 1598 il geloso duca di Lerma, favorito del nuovo sovrano, gli tolse ogni potere e lo allontanò da corte, creandolo viceré di Portogallo.

Ragguaglio XXIV. — Copie in A 20, B 13, G 27, N 1 26, N 3 17, V 28. Stampato in S 26 col titolo che conservo (B: «Il cardinale di Toledo va in Parnaso»); in molte delle prime stampe questo ragguaglio è congiunto al precedente, senza titolo né intervallo.

Emendazioni: 68 4 «esemplar vita ed’» agg. da A B S; 69 25 «grandi» agg. da B S; 70 2 «de’prencipi.... consolazione» agg. da B S.

68 4 Francisco Toledo (1532-1596) di Cordova, gesuita, celebrato predicatore e dotto teologo, fu carissimo a Clemente Vili, che nel settembre 1593 lo insigni, primo del suo ordine, della porpora cardinalizia. Dei suoi scritti Boccalini ricorda i commenti filosofici ad Aristotele (sui Physícorum, Venezia, 1573; sul De generalione, Venezia, 1575; sul De anima , Colonia, 1576; sul De physica auscultatione, Alcalá, 1577; Y lntroductio in dialecticam , Siviglia, 1577; il commento In universam logicam, Alcalá, 1578),