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TRADUZIONI

Fedria. — Mira che risposta! Io non vidi mai a’miei giorni il piú sfacciato manigoldo di costui.

Pizia. — Oh, meschina me! Ancor bisognerá far i processi di quel che vedrebbe un cieco. È possibile che vogliate esser tanto ostinato, signor Fedria, in credere che noi siamo state assassinate contro ogni dovere?

Fedria. — Avrai che farne, se vuoi dar fede alle parole di costui, che il padrone istesso che me lo vendè ieri mi disse che era un poco scemo di cervello. Io non so che partito pigliarmi a questo disordine. Olá, fa che tu nieghi ciò che ti domando: hai tu veduto Cherea, mio fratello?

Doro. — Signor no.

Fedria. — Orsú, io son chiaro che costui senza il bastone non può dir il vero. Passa qua: che cervello è questo tuo? Ora niega, ora afferma. Ponti co’ginocchi in terra; chiedimi perdono.

Doro. — Vi supplico, signor padrone, che mi perdoniate.

Fedria. — Passa in casa.

Doro. — Ohimè, ohimè!

Fedria. — Io non sapea come altramente mi potessi partir di qua con onor mio. Ohimè, che ruina è questa ch’io mi veggio venir addosso! Tu ancora, ruffianaccio, ti vorrai pigliar la burla del fatto mio?

Pizia. —Questo inganno di questo eunuco è cosi certo una poltroneria ordita da quel tristo di Parmenone, come io son ora viva.

Doria. — O lo di un matto, sorella mia.

Pizia. — Non ti curare, che non se la passerá come crede e se non glie ne rendo il contracambio a misura colma, a rifar del mio. Ma che partito stimi tu che dobbiamo pigliar, Doria?

Doria. — Di questa giovane?

Pizia. — Devo tacerlo, oppur manifestarlo alla padrona?

Doria. — In questi casi, sorella mia, dove ci è il brutto peccato, dicea una mia comare, che bisognerá aver occhi chiusi e bocca serrata. Basterá solo dire che questo Doro si è fuggito.