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TRADUZIONI

Pizia. — E per giunta il doloroso, dopo che l’ha forzata e toltole la verginitá, ha stracciata tutta la veste alla meschina e carpitile tutti i capelli: e pensa se erano belli, che avea tanto di trecciona grossa e lunga sino a mezza coscia.

Fedria. — Ohimè! Che dice costui?

Pizia. —Oh, se mi desse nelle mani quel manigoldo, come volentieri me gli avventerei con l’unghie negli occhi e co’ morsi al naso.

Fedria. — Non posso immaginarmi che rumori siano questi, che son nati in quella casa dopo ch’io son stato fuori. Voglio accostarmi a costei per sapergli. Che vi è, Pizia, di nuovo? Perché stai tutta di mala voglia? Chi vai tu cercando?

Pizia. — Oh, signor Fedria, ancor mi domandate chi cerchi, eh? Andate pur, che so che ci avete acconciato tutto con questi vostri galanti doni.

Fedria. — Che cosa vi è di nuovo?

Pizia. — Quell’eunuco, che avete donato alla mia padrona, ne ha poste tutte sotto sopra e ha fatto quella brutta cosa a quella giovane che il Capitano ha dato a Taide.

Fedria. — Che baie ti lasci tu uscir di bocca?

Pizia. — Uh, meschine noi! Che partito sará il nostro?

Fedria. — Sei tu forse briaca?

Pizia. — Briaca, si! Cosi possa trovarsi chi mi vuol male, cosi come sto io ora.

Doria. — Uh, Pizia mia, di grazia, se Dio ti guardi da ogni sciaura, che cosa fuor di natura è questa che ne è accaduta oggi?

Fedria. — O pazza che sei, e come ha mai un eunuco potuto far tal cosa?

Pizia. — Io, quanto a me, ho avuti altri pensieri che guardargli ne’ calzoni : quello ch’egli si sia, la bell’opra che ha fatta si vede; la meschina piange e, se tu le domandi che cosa ella abbia, è tanto vergognosa che non ha ardir di dirlo, e quel scrocconaccio gli ha dato un canto in pagamento. Uh, povera me, temo ancora che, nell’uscir di casa, non si abbia cacciato qualche fagotto sotto.