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CARTEGGIO

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debolissimo a Vostra Signoria illustrissima, poiché, essendo ella quel mio liberalissimo Mecenate, che, con la viva protezione che ha pigliata di me, mi dá ozio di attendere a questi studi, vengono anco consequentemente ad esser tutte sue quelle cose, che escono dalla mia penna. Conosco benissimo la molta sproporzione, che è tra la grandezza di Vostra Signoria illustrissima e la bassezza del mio picciolo dono, ma l’obbligo di misurar i doni con la qualitá del soggetto al quale si presentano è solo di quei che donano per elezione, non mio, che le presento questi frutti del steril campo del mio ingegno per obbligo strettissimo che ho con esso lei ; alla quale per debito di gratitudine ho consecrato tutto me stesso. Dio Nostro Signore conceda ogni prosperitá alla persona di Vostra Signoria illustrissima, alla quale con ogni reverenza bacio la mano.

Da Matetica, li 20 di giugno 1609.

Di Vostra Signoria illustrissima e reverendissima umilissimo e obbligatissimo servitore Traiano Boccalini.

XVII

Al Cardinal Scipione CafFarelli-Borghese.

Mi ha passata l’anima la perdita, che con Vostra Signoria illustrissima hanno fatta tutti i suoi servidori, dell’eccellentissimo signore Giovanni Battista Borghesi, perché so che avrá apportato grandissima afflizione a Sua Beatitudine Tessergli mancato un fratello tanto diletto, e alla casa di Vostra Signoria infinito disturbo la morte di un congiunto di tanto splendore. Io non I10 pigliata questa penna in mano perché presuma in caso tanto acerbo consolarla, ma per pianger dirottamente con esso lei l’infortunio comune, perché in questi casi, che, per la grandezza del danno che si riceve, sono privi