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32 §

SCRITTI MINORI

grandissimo, la cittá di Ferrara con tutto il suo territorio è ritornata sotto il dominio della Sede Apostolica, ognuno spera rimedio a tanti disordini, potendo Nostro Signore mandare le acque dove meglio le pare, senza aver altra considerazione che fuggir il mal peggiore. Ora, ancorché chiaramente si conosca tutti i disordini dell’inondazioni esser cagione dell’arzinatura che fu fatta nel Po d’Argenta, nondimeno non si pone in esecuzione il vero rimedio di levar via la cagione del male per liberarsi da tanti disordini, poiché Nostro Signore vorrebbe salvare le valli di Comacchio e quella parte del Polesine di S. Giorgio che si è bonificata, con tutto che strettamente desideri liberar dall’inondazioni i territori allagati de’ Bolognesi e Ferraresi ; e percioché si desiderano udir in questo negozio rimedi che giovino alla parte oppressa, senza che nocino ai paesi bonificati, questa presente scrittura concluderá esser possibile gettar nelle valli di Comacchio le acque, che sommergono i territori che ho detto, senza alcun danno del Polesine di S. Giorgio e con poco o niun danno della pesca delle valli di Comacchio.

Fa dunque primieramente bisogno di sapere che le valli di Comacchio, le quali sono di giro 130 miglia, in niun luogo d’esse hanno maggior profonditá d’acqua che di due piedi e mezzo nel maggior colmo del vernc, nel qual tempo le acque si trovano nella loro maggior altezza, e l’estate non ne hanno piú di un piede e mezzo, e in molti luoghi un piede, e in altri mezzo piede. Questa quantitá d’acque ricevono le valli, per la bocca di Magnavacca e per il condotto di Bellocchio, dal mare, e cosi poca ne ricevono della dolce dal territorio di Ostellato e dal rimanente del territorio del Polesine di S. Giorgio, che di essa acqua delle valli si fa sale con molta facilitá: chiaro segno della sua molta salsedine. E cosi come il verno, e particolarmente quando per le fortune cagionate dai venti di levante il mar gonfia, le valli s’empiono d’acqua di mare, cosi l’estate tutte le acque ritornarebbono al mare, se i Comacchiesi, per aver acque nelle loro valli, con le quali possino mantener vivi i pescbloro, non le chiudessero in esse