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loro eccellente rimedio le parea che fosse dividersi l’Italia insieme; il qual partito quando non le fosse piaciuto, s’offerse d’insegnarle le medesima ricetta, che felicissimamente disse di aver esperimentata nell’Indie, con la quale in tanto si sarebbono assicurati della nazion italiana, che di quella pessima razza di uomini non altro sarebbe rimasto vivo al mondo, che il solo nome.

— Lasciate — rispose allora la Monarchia di Francia, — ch’io mi scordi di quella infelicissima divisione del regno di Napoli, che il mio re Ludovico duodecimo poco fa fece con voi, e poi parleremo di questo negozio, ché non cosi facil cosa è ingannar la seconda volta i Francesi, come veggio che voi vi siete dato a credere. Quanto poi alla ricetta, che per assicurarci dagli Italiani mi proponete, di grazia tenetela per voi, poiché il desertar, come avete praticato nelle Indie, il mondo di uomini, per dominar la nuda terra vuota di abitatori, è un certo precetto politico che non si truova nella ragion di Stato francese; percioché ho imparato a mie spese a contentarmi del poco, pur che sia buono, e però fondo la mia grandezza piú nella moltitudine de’ sudditi, che nell’ampiezza del regno, e pur che i miei Francesi stiano con qualche comoditá in questo mondo, mi contento ancora che ci cápino gli altri. Il negozio della concordia italiana è lungo, e voi per pruova ben sapete, che le purghe fatte per assicurarsi da un male che si teme molte volte lo accelerano. Voglio bene e con quella libertá che è propria della mia natura confidentemente dirvi, che l’impresa di soggiogar tutta l’Italia non è negozio cosi piano come veggio che voi vi siete dato a credere, perché, quando io ebbi i medesimi capricci essendo a me riuscito perniciosissimo, credo che poco migliore lo provarete voi, perché con mie rovine grandissime mi son chiarita che gl’italiani sono una razza di animali, che sempre stanno con l’occhio aperto per uscirvi di mano, e che mai si domesticano sotto la servitú delli stranieri; e sebbene come astutissime scimmie facilissimamente si trasformano nei costumi delle nazioni che dominano, nell’intimo nondimeno del cuor