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tenza di tanti crudeli nemici che mi si sono scoperti contro, gli scandali delle rivoluzioni, che con tante machinazioni in spazio di cosi lungo tempo avevo seminate tra i Francesi, senza che io abbia potuto ripararvi, in un sol giorno si sono convertiti in quella pace e in quella tranquillitá, che mi crepa il cuor di doglia di vedere e di ricordare; per non fornir di disertar quei tanti miei popoli, che in questa impresa che mi son proposta nell’animo quasi ho ridotti all’ultima desolazione, e per non esser piú lungo tempo la favola del volgo, mi son presentata avanti la Maestá tua, la quale umilissimamente supplico a darmi chiara risposta, se quella monarchia universale, che tanto ho scolpita nel cuore e che è unico fine di tutte le mie azioni, dal voler delli cieli è destinata a me e alla mia nazione, ché il tutto desidero sapere per potermi quietare nell’impossibilitá del negozio, per rinfrancarmi d’animo e per dar cuore ai miei Spagnuoli nella possibilitá; percioché, per dir il vero a te che vedi gli occulti pensieri altrui, per tante traversie che per mare e per terra ho patite, per tante cospirazioni e contramine, che dagli implacabili nemici miei mi sono state ordite contro e che ora piú che mai mi si ordiscono, totalmente comincio a perdermi d’animo.

Dopo questa domanda si scosse il tempio e per molto tratto lontano tremò la terra, quando dalla bocca del ministro di Apollo uscirono queste parole: — La monarchia universale di nuovo tornerá nella nobilissima nazione italiana, quando averá dato bando a quelle intestine discordie, che l’hanno resa serva delle nazioni straniere. — Dopo cosi lugubre risposta la Monarchia di Spagna, piena di grandissimo affanno, usci dal tempio e in estremo rimase meravigliata quando vide la Monarchia francese presentarsele avanti; con la quale fece prima i soliti complimenti, poi, presala per la mano, la tirò in disparte e, avendole propalato quanto dall’oracolo le era stato risposto, la fece avvisata che, la monarchia universale dal voler divino di nuovo dovendosi alla nazion italiana, la Francia cosi ben presto avrebbe provati i nuovi Giulii Cesari, come Spagna i secondi Scipioni; e che per assicurar le cose