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SCRITTI MINORI

questa e quell’altra provincia delle genti sue per mandarle a morir infelicemente, senza frutto alcuno, né di vittoria, né di riputazione. La qual cosa sola dovrebbe pur commoverci tutti a pensar attentamente a noi stessi, e oltre al danno miserabile che ne sentiamo, perdendo ogni tratto chi il fratello, chi il padre e chi il figliuolo, lacerati crudelissimamente e dal ferro e dalle infirmitá, considerar che molto maggior nemico è questo per chi combattiamo, che quello contra di chi ci armiamo: perché quello finalmente di lá dai monti combatte e cerca di ricuperar il suo senza offender noi, ma questo, non contento di tanto mondo che possedè, insidiando a questa quiete, a questa libertá nostra, con la quale lo serviamo tanto volentieri, vuole annichilarci per ogni via e condurci finalmente in trionfo prima che chiuda quegli occhi portentosi e incontentabili.

Tu, Stato di Milano, tu, Regno di Napoli, tu, Sicilia, tu Stato ecclesiastico, come vi trovate? Esaminate una volta voi stessi e considerate la vostra destruzione; avvertite come vi si levan continuamente i vostri figliuoli e le vostre sostanze e come si va nutrendo col vostro sangue guerre ingiustissime e con i vostri tesori pascendo queste orribili arpie, delle quali vedete ormai ripiene le piazze e le case vostre, e vi bisogna tollerarle e accarezzarle alle propie mense e nei proprii letti. E cosi argomenti ognuno e veda ormai la fraudolente violenza con la qual procede questo gran re, questo prencipe tanto pio che, entrato armato nel tempio di Dio, ha messo mano nel santuario, disperso il tesoro, usurpatasi la elezione e l’autoritá del sommo sacerdote e, fattosi finalmente tremendo in rispetto d’ognuno, abbracciando coll’ambizione la monarchia dell’universo, vuol sigillar l’imprese sue coll’acquisto di questa poca Italia, si per esser ella la residenza del Vicario di Cristo, ch’egli vuole subordinato a lui, come per esser una potenza, che nel poco circuito suo vale per opporsi alle mostruose macchine della sua vanagloria.

E però, dopo aver acquistato tanto quanto vediamo nel spirituale, va preparandosi anco alla usurpazione del tempo