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mercé che i prencipi assaltati dalla lega sanno disciorla con l’arme potente di dare soddisfazione ad uno de’ collegati rivoltando la collera con l’altro abbandonato; però che ognuno cavasse il granchio dalla buca con le mani proprie, poiché essi non erano cosi poco prattichi delle cose del mondo, che volessero per salute d’altri esporre se stessi a pericoli grandissimi e far ridere de’ fatti loro i Polacchi ; che il Turco era loro vicino, dal quale potevano ognora essere offesi, e che i Germani, i prencipi italiani, i Francesi e i Spagnoli, a’quali nelle loro disgrazie erano necessitati chiedere aiuto, si ritrovavano tanto lontani, che prima l’ammalato sarebbe morto, che la medicina del soccorso fosse giunta per liberarli dalli travagli ; e che, nella disgrazia di tanto assassinamento di esser abbandonati nei maggior bisogni dagli amici, era ridicola vendetta pubblicar con i manifesti e con le querele gli amici collegati per ingrati, disleali e crudeli.

Fornito che ebbe il suo ragionamento il Moscovito, il quale fu spiacevolissimo a molti, la Monarchia di Polonia con gravi parole disse che i Polacchi vivevano in buona pace con i Turchi, in tanto che la grandezza di quella Monarchia era instromento della quiete loro; che, se si trovava alcun prencipe che avesse giusta cagione di timore dell’Imperio ottomano, se ne liberasse e, potendo, se ne assicurasse da sé, ché essi non intendevano in modo alcuno far proprie le paure degli altri ; e che non volevano con il potente medicamento di una nuova guerra commovere qualche brutto catarro, poiché le purghe fatte fuor di tempo per i mali che si temono, molte volte hanno accelerato quelle infirmitá, che o non sarebbono venute mai, o dopo grandissimo tempo. Però, se la casa d’Austria, per lo solo beneficio della quale essi conoscevano che si concertavano le novitá di quelle leghe, voleva assicurarsi dell’Ungheria, che si armasse e difendesse le cose sue, poiché i Polacchi, che si trovavano in buona salute di una sicura pace con gli Ottomani, non volevano sorbire l’amara medicina d’una pericolosa guerra per risanar altri. Però erano risoluti non attaccar il soffione a cosi feroce toro e irritare i