Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/262

per cibo de’ loro figlioli quando ne avessero avuto bisogno. E allora fu che la moglie di un famoso poeta napolitano si vergognò della sua vanitá di esser veduta andar per le strade vestita alla ricca, con il manto di seta da baronessa, mentre i suoi figlioli, che a guisa di paggi le andavano inanzi facendole corteggio, eran senza le scarpe e le calzette. Gran meraviglia diede a tutti i letterati di Parnaso la molta commozione di animo che nei padri di famiglia cagionò quello spettacolo e per il frutto grande che fece; e percioché molti considerarono che, se piú spesso fosse stato reiterato, nei padri viziosi averebbe parturita emendazione maggiore, fecero istanza a Sua Maestá che il troppo lungo spazio di trent’anni fosse abbreviato. A questa rispose Apollo che quelle cose, le quali straordinariamente commovendo Panimi altrui gl’incitavano ad operare azioni virtuose, faceva bisogno fossero tenute in somma riputazione e molto di rado mostrate al pubblico, per lo bruttissimo vizio che regna negli uomini di domesticarsi per la frequente pratica con ognuno e di tener poco conto poi di tutte le cose sacre e profane, che debbono aversi in somma venerazione. Per lo qual solo abominevolissimo difetto, affermò che lo stesso immortale Iddio si era fatto invisibile agli occhi nostri, benissimo conoscendo Sua divina Maestá, che se una sola volta si fosse lasciato veder da noi, averemmo fino ardito di far con esso il fratei carnale.

T. Boccalini, Ragguagli di Parnaso - in.

17