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RAGGUAGLIO LXXXIII

L’imperatrice Irene vuol per marito il signor Prospero Colonna e farlo imperatore, ed egli rifiuta tal matrimonio.

La famosissima imperatrice dell’Oriente Irene sono alcuni mesi che fieramente s’accese dell’amor del signor Prospero Colonna, insigne baron romano e molto riguardevole per la bellezza del corpo, per la nobiltá del sangue e per un concorso mirabile di virtú eroiche che si scorgono in lui. Onde tanta imperatrice mandò ultimamente un’onorata ambascieria ad esso signor Prospero, che gli profferisse prima le sue nozze e appresso lo salutasse imperatore. Ma in estremo rimasero gli ambasciatori maravigliati e confusi nel vedere che quel signore non accogliesse l’avviso di quel nobilissimo matrimonio con quelle demonstrazioni che parea loro meritasse la nobilissima nuova d’esser divenuto imperatore: anzi, che piú tosto ne mostrasse mestizia; ma interpretando che il tutto si cagionasse per voler il signor Prospero far ostentazione di quella sua moderazione d’animo, della quale fa tanto particolar professione, oppur stimando che l’immenso giubilo di cosi gran felicitá annunziatagli all’improvviso l’avesse fatto uscir di sé, di nuovo e con efficacia di piú ardenti parole replicarono l’ambascieria e dissero che il giudizio di cosi grande imperatrice in sceglier lui per marito, la nuova di cosi alte nozze dovevano per primo e grandissimo onor esser accettate con quella allegrezza e prontezza d’animo che meritavano. Allora il signor Prospero, avendo con acconcie e brevi parole ringraziata la maestá dell’imperatrice del favor singolarissimo che gli aveva fatto, disse che, essendo il negozio gravissimo, avea anco bisogno di esser maturamente consultato; ma che nel termine di tre giorni averebbe dato loro concludente risposta. Onde gli ambasciatori, pieni di malissimo talento, si ritirarono in uno appartamento assigna