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molta copia de’ suoi tesori è quella calamita, che con violenza grande tira a sé gli animi anco di quei che, dovendo aborrirla, sono obbligati cercar la sua bassezza. È accuratissima e oculatissima nelle faccende picciole, ma nelle grandi niun’altra reina piú facilmente si è lasciata ingannare. Nel discorrere e nel risolvere le cose importanti mostra senno e prudenza mirabile, ma, o per naturai sua pigrizia, o per artificio de’ suoi ministri, avarissimi mercatanti dei negozi grandi, o perché le paia che non si faccia risoluzione alcuna con decoro, che lungo tempo non sia aspettata dalle genti, con tanta lentezza eseguisce le risoluzioni fatte, che, con il tempo mutandosi la faccia dei negozi, le risoluzioni prudentemente deliberate molte volte riescono infelici; e però appresso ognuno è in concetto d’esser piú valente nel negozio di ordir machinazioni, che nell’esercizio di maneggiar le armi, nelle quali ha gran cuore, somma costanza, tolleranza indicibile di tutti i disagi, ma cosi poca risoluzione, che la straordinaria sua circonspezione molte volte ha faccia di timiditá; onde è che piú atta pare a mantener gli Stati, che ad acquistarli, e molti vi sono uomini singolari che si ridono di lei, che tutte le sue azioni voglia regolar con certi sodi e maturi consigli, senza giammai permettere azione alcuna in mano di quella sorte e di quel fato, che tanto ha favoriti e resi gloriosi i Francesi, quando nelle azioni loro si sono governati con molto ardire e con poco cervello; e alcuni stimano che ciò solamente accada per esser ella altrettanto avara del suo sangue, quanto sitibonda dell’altrui, onde i piú intendenti capitani del mestier della guerra si ridono di lei, che aspiri all’imperio dell’universo senza voler combattere mai, il che si cagiona perché questa potentissima reina, essendo avvezza a far acquisti de’ Stati grandi con i parentadi, ha in sommo orrore il crudel costume dei Francesi di comprar i regni altrui con il prezzo del proprio sangue. Essendo ella dunque piú sagace che ardita, di maggior danno è al suo nemico nella pace, che nella guerra; onde i Francesi, che sinora sono vissuti con esso lei in una supina trascuraggine, dopo tante loro calamitadi finalmente hanno