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breve confidentissimo essendo divenuto del nuovo prencipe, tanta grazia aveva saputo acquistarsi appresso di lui, che in quella mutazione, nella quale egli aveva veduti pericolar gli amici suoi tutti, solo il Tebaldeo piú tosto accresciuto che punto scemato aveva la sua grandezza; e che nei travagli grandissimi della perdita del prencipe suo padre non altra cosa maggiormente l’aveva afflitto, che il vedersi abbandonar da quell’amico beneficato, con l’assistenza del quale egli aveva speranza di poter gagliardamente resistere ai colpi dell’avversa fortuna; che però dell’ingrata perfidia del Tebaldeo avanti Sua Maestá e quel suo giustissimo tribunale chiedeva esatta giustizia. Udita che il Tebaldeo ebbe la querela, come quello che benissimo conosceva che i benefici grandi che da quel prencipe aveva ricevuti cosi ad ognuno erano palesi, che in modo alcuno non si potevano negare, e che molto notoria era anche la mala soddisfazione che egli mostrata avea verso quel signore, affine di impedire una severa sentenza, che antivedeva precipitosamente venirgli addosso, nel punto stesso di quel grave pericolo (tanto un uomo, che nelle corti grandi ha maneggiato negozi importanti, con súbiti partiti sa provvedere alla sua imminente ruina) tale risoluzione seppe pigliare, che gli salvò la propria riputazione. [Disse egli infatti) che nelle corti faceva bisogno aver destrezza da ben sapersi accomodare ai tempi, percioché molte volte accade che il fare ostentazione di un’ostinata fede poco utile apportava; e che egli cosi fresca tenea la memoria de’ benefici ricevuti come lo stesso primo giorno che gli furono fatti, ma che aveva finto li sdegni e i disgusti, perché sapea che grandemente ridicolo sarebbe stato alla piazza colui che, per mostrarsi grato verso la veste fodrata di pelli del caldo che aveva tenuto nel verno, avesse voluto portarla di mezzo agosto; e che, se nei fatti d’arme allora che la vittoria era affatto disperata dagli stessi capitani si gridava: — Chi può si salvi ! —, con animo buono sopportasse che egli si fosse attaccato agli acuti spini e alle taglienti spade di quella forzata risoluzione, la quale aveva presa non tanto per non pericolare dalla sua grandezza, quanto per po