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tempi per loro privati interessi amano l’unione de’ prencipi italiani, fece con essa soavissime ricercate, diminuendo con eccellente maestria fino ai bordoni, con tanta melodia e soavitá, che gli orecchi degli uomini non possono udir cosa di maggior diletto. È ben vero che quel medesimo suono, che agli altri era di sommo gusto, ad un prencipe grande apportò indicibil molestia; e furono uditi alcuni eccellenti musici che dissero che il suono di cosi mirabil ribeca uguagliasse l’armonia stessa della divina lira di Sua Maestá, percioché affermavano che questa avea solo virtú di tirar a sé i sassi liberi e gli animali sciolti, ove la ribeca d’Italia, allora che ella era unisona e ben accordata, con la eccellenza della sua sopraumana armonia rapiva con violenza grande gli animi degli uomini privati, i cuori dei prencipi grandi, ancor che fossero stati posti loro i zeppi delle ricche pensioni e si ritrovassero strettamente legati dalle catene dei tosoni d’oro.