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con allegra faccia da Apollo ridente furono ascoltate e fu notato che Sua Maestá si cavò certe scritture che egli aveva in petto e con ogni giuramento promise di osservar certo particolare, il quale è stato per un pezzo occulto; ma finalmente si è risaputo che egli disse a Sua Maestá che erano veri li obblighi che egli aveva verso il sangue del prencipe di Elicona, era viva in lui la memoria dell’obbligo, aveva e riteneva constantemente la virtú della gratitudine con animo di spender fino alla vita in servizio di quel signore; e che la mala satisfazione che egli mostrava era tutto artifizio e tutto interesse; e che quei che stavano per annegarsi non erano tenuti imprudenti se, per campar la vita, non potendo aver delle corde che li aiutassero, non curavano di guastarsi le mani attaccandosi agli spini e fino alle spade taglienti. Però, per salvar tutta la riputazione della vita e dello stato suo, non meritava d’esser lapidato chi si graffiava un poco con l’ingratitudine la mano, e che supplicava Sua Maestá, che non volesse permettere che li suoi letterati fossero da meno delli Chiozzotti, li quali godono quel benefizio singolare di poter accomodar le vele al vento che soffia.