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quelle imposizioni che vedeva esser approvate dal conseglio, le quali poi dal magistrato e da altri ufficiali con accuratezza grande sarebbono state esatte e senza spesa alcuna del prencipe consegnate a’ tesorieri generali di lui, non avendo la sciocca plebe giudizio di saper penetrare che per i cupi artifici de’ prencipi i magistrati pubblici delle cittadi, che essi reputano padri della patria, sieno divenuti ministri delle loro calamitá.