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desimi fini, per i quali la Monarchia francese la facèa rappresentare, volea che tutti i suoi Spagnuoli andassero ad udirla. Il giorno dunque nel quale si dovea recitar la commedia il gran teatro s’empi di una moltitudine grandissima di Spagnuoli, il che avendo veduto i Francesi, corsero a far saper alla lor Monarchia, che per ultima felicitá dei comici tutto il teatro si era empiuto di Spagnuoli, i quali tanto maggiormente sarebbono rimasti svergognati e avrebbono dato dilettazione agli altri spettatori, quanto, non avendo avuto sentor alcuno del secreto della commedia, erano spontaneamente corsi ad udir le vergogne loro. Rimase confusa la Monarchia francese a quell’avviso e, contro l’espettazione di ognuno, evidentemente se n’attristò, onde, sopraffatta da un grandissimo pensiero, dopo breve cogitazione, comandò che i recitanti si spogliassero gli abiti comici, e che la scena fosse subito ruinata, e che si pubblicasse che per grave impedimento sopraggiunto la commedia non si potea piú rappresentare. Gli uomini idioti e poco pratici delle cose de’ prencipi stimarono che, avendo la Monarchia di Francia udito esser molto grande la moltitudine degli Spagnuoli che avevano empiuto il teatro, dubitasse di qualche gran scandalo che avesse potuto succedere in un caso premeditato dagli Spagnuoli, ne’ quali piú vagliono dei suoi Francesi, solo mirabili nell’eseguir ogni sorte d’impresa risoluta all’improvviso; ma i maestri veri della politica hanno detto, che molto prudentemente si risolse la Monarchia francese in quel negozio, percioché, non avendo ella altro fine nella sua commedia, che irritar con le molte ingiurie dette contro gli Spagnuoli i suoi Francesi ad aver in sommo odio la nazion spagnuola, conobbe che da quell’azione molto maggior frutto ne avrebbe cavato la Monarchia spagnuola di lei, poiché le ingiurie molto piú accendono l’odio in quei che le ricevono, che in quei che le dicono; di modo che ella non volle commetter la brutta sciocchezza di esser, con la rappresentazione di quella commedia, ministra del suo male, facendo la zuppa per la gatta.