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chiarsi a’ piedi di Sua Maestá; e, del suo riso chiedendoli umilissimo perdono, confessò che con la guida di un vii cieco con prosperitá grande aveva varcato quel mortai passo del fraudolente marchese di Pescara, che di nuovo gli si era attraversato ne’ piedi, nel quale, allora che egli era guidato dalla scorta de’ maggiori prencipi d’Italia, miseramente vi ruppe il collo.