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RAGGUAGLIO IX

Apollo contro alcuni letterati, che sotto il manto di una finta pietá ricuo prono una vera avarizia, pubblica un editto grandemente rigoroso.

Essendo Apollo venuto in chiara cognizione che in Parnaso e negli altri suoi Stati sorge una nuova mala razza d’uomini, i quali, tuttoché loro idolo abbiano fatti gli scudi d’oro, per ricuoprir nondimeno la sete inestinguibile c’hanno delle ricchezze, con tanta confidenza adoprano il manto di una finta bontá, che fino si sono arrischiati di esercitar l’arte della diabolica ipocrisia a carte scoperte, Sua Maestá, affine di proveder all’indennitá di que’ pusilli che tutto quello credono esser oro che riluce, e di que’ balordi che non hanno giudicio da saper discernere i buratelli dai marassi, per un suo editto, pubblicato mercore mattina, con affettuosissime parole esortò prima ogni anima vivente a camminar per la strada, tanto battuta dall’onorata antichitá, del «bene vivere et laetari », la quale tanto grata è a Dio e alle persone dabbene, assicurando ognuno che anco con le eccessive ricchezze onoratamente acquistate e piamente distribuite altri poteva guadagnarsi la buona grazia di Sua divina Maestá e la benevoglienza degli uomini; che però esortava ognuno che, lasciate le finzioni e tutte le maniere del procedere con le doppiezze, come cose che anco alle azioni buone davano pessimo credito e che la stessa santissima divozione altrui facevano parer esecranda ipocrisia, vivessero con quella schiettezza di animo, con quella candidezza di costumi, che altrui amabili rendono le stesse pietre nonché gli uomini ; e che se pur si trovava spirito alcuno che con piú santa vita avesse voluto far quella straordinaria professione di pietá, la quale negli uomini che alle molte ricchezze loro hanno congiontaunastraordinaria avarizia, tanto è sospetta: che in ogni modo la divozion loro cominciar dovessero dal disprezzo del danaro, distribuendolo a’ poveri, dispensandolo in opere pie; che ; altramente facendo, fossero tenuti in concetto di que’ ghiottoni, che della pietá si servivano piú per ingannar gli uomini, che per piacere a Dio.