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RAGGUAGLIO Vili

Tra il prencipe di Bisignano e il dottore Giuliano Corbelli da San Marino per occasione di precedenza essendo nata controversia grave, Apollo commette la causa alla Congregazion de’ riti, dalla quale vien decisa.

In materia di precedenza nacque li giorni passati differenza tra il prencipe di Bisignano e Giuliano Corbelli, dottor di leggi da San Marino: picciolo castello di Romagna, ma però molto insigne, come quello che gode l’aurea preminenza della libertá, governandosi a republica; e benché da’baroni napolitani la pretensione del dottore talmente fosse disprezzata, che fino fu tenuta temeraria, il Corbelli nondimeno punto non si perdette di animo, ma avendo fatto ricorso ad Apollo, Sua Maestá commise la causa alla Congregazion de’ riti di Parnaso; avanti la quale il prencipe sdegnava di presentarsi, acerbamente dolendosi di esser, per una causa tanto chiara per lui, forzato di comparir in giudicio contro un uomo nato in patria cosi vile, che altra gente non produceva che porcari, essendo egli cosi illustre baron napolitano, Per non aver nondimeno la sentenza contro in contumacia, delle sue ragioni fu forzato informare i signori della Congregazione; i quali, con isquisita diligenza avendo vedute le scritture prodotte da amendue le parti, sei giorni sono sentenziarono a favor del dottore: il quale, essendo nato in patria libera, dissero che meritava di esser paragonato ai re, nonché anteposto ai baroni napolitani. Che poi quanto al feudo, che il prencipe possedeva, di Bisignano, dissero que’ signori che per decreto di Sua Maestá, pubblicato molto tempo prima, era stato dechiarato che colui veramente meritava nome di prencipe, che non ubbidiva ai re, non chi sotto l’altrui signoria comandava a vassalli vili, da’ quali ogni giorno poteva esser accusato, strapazzato e perseguitato nella Vicaria e negli altri tribunali; nel qual caso il titolo di prencipe, di duca e di marchese non era cosa veramente sostanziale, ma certa falsa alchimia, che molto somigliava